Il Parlamento italiano, con legge 11 gennaio 2018 n. 5, pubblicata in G.U. n. 74 del 29.03.2022, istituiva il registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali.
Successivamente, con Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2022, n. 26 veniva approvato il Regolamento di esecuzione della legge.
Le famiglie italiane, vittime di vere e proprie vessazioni a tutte le ore del giorno e, da qualche tempo, anche nelle ore serali, subiscono aggressioni dal telemarketing, ricevendo proposte straordinarie e, molto spesso menzognere, per contratti di energia, telefonia, trading online, con una varietà fantasiosa di proposte.
Gli italiani avevano tirato un sospiro di sollievo, pensando che finalmente si metteva fine al martirio che colpisce indistintamente tutte le famiglie sia sulle linee fisse e, soprattutto, sulla telefonia mobile.
In tanti si sono affannati entro il 31 luglio 2022 a iscriversi al Registro delle Opposizioni sia della telefonia mobile che per quella fissa, per quest’ultima era possibile farlo anche precedentemente.
Tutti i fruitori della telefonia mobile e fissa, avevano tirato un sospiro di sollievo, pensando che finalmente l’Italia aveva compiuto un passo importante verso la tutela della privacy, immaginando che il Governo avrebbe investito fior di quattrini per l’istituzione e il potenziamento del Garante.
Niente di tutto questo, si è concretizzato un’altra buffonata di stato, gli italiani continuano a subire il tormento del telemarketing selvaggio, anzi dopo il 31 luglio 2022, l’aggressione si è fatta ancora più feroce, hanno cominciato a chiamare anche aziende che mai prima l’avevano fatto.
Il Registro delle opposizioni istituito, avrebbe dovuto garantire a tutti coloro che si erano iscritti di non essere più contattati dalla giungla degli infiniti operatori di telemarketing, salvo specifico consenso ottenuto dopo il 31 luglio 2022.
Quindi, le poche autorizzazioni legittimamente acquisite, ma caducate al 31 luglio 2022 in ossequio della legge, e la miriade di tabulati usati dai molestatori senza autorizzazione alcuna, sarebbero dovuti cessare alla suddetta data. Ad essere pignoli, sarebbe stato interessante conoscere in che modo ne sono venuti in possesso detti soggetti che indisturbati continuano ad ammorbare l’esistenza delle famiglie.
Si dubita fortemente che il Garante della privacy abbia svolto le sue funzioni nell’ottica indicato dal legislatore europeo, si ha la sensazione, ovvero la certezza, che all’italiana maniera si sia trasformata una cosa seria in un business a scapito dei “disattenti” cittadini italiani.
Dalla lettura del testo legislativo e del Regolamento, si ricava che la procedura per denunciare gli abusi è artificiosa, assurda e inattuabile. Pensare che il cittadino debba annotare il numero del chiamante, l’ora, il minuto della ricezione, l’azienda che ha fatto telemarketing e, dopo tutto questo, avere a disposizione un computer per compilare un format di denuncia, ammesso che tutti gli italiani vessati, abbiano le capacità di uso della rete telematica, è la “cifra” che ci fa comprendere l’irrealizzabilità concreta della legge.
Dalle letture dei testi legislativi si ricava che queste aziende prendono visione, a pagamento dei tabulati in possesso del Ministero; potrebbe essere accaduto che la “preziosità” di detti tabulati abbia potuto indurre qualche funzionario infedele o accomodante a “passare” copia degli elenchi in cambio di qualche benefit. Sarebbe molto interessante che il Ministero competente aprisse un’inchiesta per verificare come queste ditte sono venute in possesso dei tabulati, evitando di coinvolgere il Garante che allo stato dei fatti non ha affatto garantito i cittadini.
Comunque, per amore di verità, con questa legge, il Ministero si è assicurato un’altra entrata, in considerazione che le consultazioni dei tabulati da parte delle imprese che praticano il telemarketing è a pagamento, calpestando ancora una volta i diritti degli italiani anziché tutelarli.
A sostegno della denuncia possiamo esibire prove inconfutabili delle migliaia di telefonate che ammorbano la vita degli italiani e, a nulla serve bloccare quel numero, perché lo stesso operatore richiama con numeri diversi.
Chi fornisce agli operatori di telemarketing i tabulati?
Si potrebbe sintetizzare il tutto con il detto: “La montagna ha partorito il topolino”, ma non sarebbe corretto ed esaustivo, meglio ricorrere a Giuseppe Tomasi di Lampedusa per dimostrare ancora una volta, che si fa finta di cambiare tutto per non cambiare nulla e, quando si cambia, il risultato risulta peggiore del male iniziale.
In conclusione, la Democrazia Cristiana propone l’insediamento di una commissione “terza” per la verifica del lavoro che svolgono le varie AUTORITY e i vari GARANTI, tutti lautamente “foraggiati”, con danaro dei contribuenti, così facendo potremmo trovare la sorpresa che vari “trombati” della politica si sono rifugiati in tali incarichi, con lauti compensi, occupando e riscaldando le poltrone alla faccia degli italiani, tanto per non cambiare.
Alessandro Calabrese
Alessandro Calabrese
Componente la Direzione Nazionale D.C.
Ginosa, Comune in provincia di Taranto