IL POPOLO

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Nel bicentenario della nascita si torna a parlare di Giovanni Battista Sicheri, il “Poeta Cangio” nato a Stenico il 27 marzo 1825 e celebrato quest’anno nelle Giudicarie esteriori con più eventi culturali, ricordando la sua figura di letterato e combattente risorgimentale. “Patriota critico e intransigente”: così lo definisce Ennio Lappi, autore piuttosto lontano dalle celebrazioni ufficiali e che però gli ha dedicato una monografia rigorosamente stampata “a spese dell’autore”, come si avverte in apertura del volume: non una rivendicazione un po’micragnosa ma una precisa citazione bibliografica dello stesso Giovanni Battista Sicheri (in “Trasformazioni”, Milano 1864).
“Un museo non inclusivo, ma accogliente”: così lo vuole e disegna il direttore Matteo Rapanà, che parla di una famiglia riunita attorno al MAG, acronimo di Museo Alto Garda. (Matteo non precisa che genere di famiglia è). Anche il sindaco di Riva Alessio Zanoni esulta per quello che, da bravo cattolico, definisce un piccolo miracolo.
Si è spento a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, già precarie, don Marcello Farina prete della Diocesi di Trento. Aveva 85 anni. Dopo essere stato in cura d'anime agli albori del suo sacerdozio, fu per lunghi anni docente presso differenti istituzioni accademiche. Una vasta competenza filosofica la sua e vasta la sua produzione editoriale. Accanto allo studio e all’insegnamento fu anche assistente della FUCI (universitari cattolici) e assistente spirituale del'Unione artisti cattolici.
Ci abbiamo provato, alla fine il risultato è da prefisso telefonico. Prendiamone atto, con una disaffezione aumentata del 17% rispetto alle ultime regionali, e l’astensione dell’elettorato al 44,7 % (11,7% in più rispetto al 2020) , un centro alternativo alla destra e alla sinistra nel Veneto, come probabilmente in Italia, non esiste più. Nonostante una legge proporzionale, seppur con uno sbarramento al 3%, anche stavolta è prevalso “il voto utile” che, nel Veneto, è suddiviso tra il 62-63% alla destra e il 27-29 % alla sinistra.
Ad Arco di Trento si torna a parlare dell’avvocato Scipio Sighele. Elena Bovo, autrice di “Pensiero della folla, pensiero dell’inconscio”, si propone infatti di ridare oggi a Sighele – a livello non solo italiano, ma internazionale – il posto che gli sarebbe stato rubato. A tal riguardo ricorda che in Francia Sighele, di cui lei particolarmente apprezza l’idea di un’imitazione anche orizzontale (quindi “senza la necessità di un capo”) nel fenomeno della folla, era fino a poco tempo fa un perfetto sconosciuto (“adesso un po’ meno”), essendo stato letteralmente plagiato da Gustave Le Bon.
Nei giorni scorsi è scomparso il mio carissimo amico Pasquale Cerrelli di Casabona, comune del crotonese. Ai più il Suo nome non dice nulla. Non aveva incarichi particolari era stato sempre un militante e dirigente sezionale della Democrazia Cristiana. Non si imponeva al grande pubblico con discorsi forbiti. Non aveva titoli accademici ma aveva una grande sensibilità. Pasquale Cerrelli era dotato di grande cultura umanistica, intensa capacità di cogliere le trasformazioni della società, di interpretarle e viverle con trasporto. Era un Uomo inserito in un contesto sociale impegnato ad affermare valori e a perseguire ideali.
Era di umili origini Caterina: il padre, contadino, aveva un torchio in paese. Il marito, conte Carlo Cervis, era un grande amico di d’Annunzio. “Con il naso schiacciato e non molto alto di statura – informa Massimiliano Colonetti -, il conte, che per un un periodo gestì (impresa sfortunata) il Casinò di Gardone, era un tipo particolare. Simpatico e stravagante, aveva fatto l’allevatore di maiali e il pugile. Quando lo salutavano, scendeva dalla sua bicicletta, si fermava a spiegare i segreti del suo sport preferito (la boxe) e mimava come colpire l'avversario”. Il conte Cervis è ricordato anche quale primo presidente della Fraglia della vela di Gardone.
Sono trent’anni che la DC è scomparsa dal consiglio regionale del Veneto, dopo oltre un ventennio di egemonia-dominio (1990-2015) alla guida del “ Veneto bianco”. Dopo i diversi falliti tentativi di ricomposizione del partito (2012-2025) finalmente è in atto un tentativo encomiabile col movimento-partito dei Popolari per il Veneto. Il movimento, promosso dagli amici Iles Braghetto e Luciano Finesso, è presieduto dal prof Silvio Scanagatta dell’Università di Padova, sostiene la candidatura di Fabio Gui a Presidente della giunta regionale del Veneto, sulla base di un programma (vedi allegato) ispirato dai valori del cattolicesimo democratico, liberale e cristiano sociale.
L’Università di Trento ha deciso di inaugurare l’anno accademico, alla presenza del presidente della Repubblica, con l’intitolazione della Biblioteca di ateneo ad Alcide De Gasperi. “È un’ottima iniziativa – è il commento di Lorenzo Dellai, già deputato e presidente della Provincia autonoma di Trento -, per la quale dobbiamo ringraziare il magnifico rettore Flavio Deflorian che l’ha ideata e il Senato accademico che l’ha approvata”. Cogliendo una valenza di straordinaria importanza nell’attuale fase storica, Dellai precisa che questa decisione è dell’Università che è “in Trento”, con uno specialissimo status giuridico di valenza territoriale, inedito nel nostro Paese, ma non è “di Trento” nel senso di una ristretta visione domestica.
Sono trent’anni che in consiglio regionale non sono eletti esponenti della nostra tradizione politico culturale democratico cristiana e popolare. Finalmente alle prossime elezioni regionali avremo la possibilità di inviare a Palazzo Ferro Fini qualche amico di area, grazie all’iniziativa assunta da I Popolari per il Veneto. Il movimento-partito ha avuto tra i protagonisti gli amici Iles Braghetto e Luciano Finesso ed è presieduto dal prof Silvio Scanagatta, docente dell’Università di Padova. L’impegno adesso è di far conoscere il programma e i candidati alle nostre amiche elettrici e ai nostri amici elettori per garantire alla lista di centro dei Popolari per il Veneto il consenso più ampio, tale da far ritornare finalmente in consiglio regionale rappresentanti della nostra cultura politica.