Ringrazio l’arcivescovo della Diocesi di Trento, mons. Lauro Tisi per la sua, ormai consolidata partecipazione, a questa ricorrenza; il parroco di Borgo Valsugana, don Roberto; il sindaco di Borgo Valsugana Enrico Galvan; la figlia di Alcide De Gasperi sig.a Paola, i parenti stretti tra cui l’ing. Romani; i vertici dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza presenti a Borgo Valsugana, i vari sindaci della valle e tutti i presenti a questa celebrazione.

Come ha citato nella sua intensa e coinvolgente omelia il nostro arcivescovo, mi permetto ricordare la moglie di Alcide, Francesca, morta il 20 agosto 1998 (all’età di 104 anni), la figlia Suor Lucia, morta nel 1966 all’età di 31 anni, la figlia Maria Romana, morta quest’anno il 30 marzo 2022, all’età di 99 anni e il nostro don Armando Costa, grande amico e biografo di De Gasperi, anch’egli morto quest’anno, il 18 giugno 2022, all’età di 95 anni.

Nel ricordare alcuni momenti della vita di De Gasperi ho preferito, quest’anno, evitare accenni alla sua ricchissima esperienza politica, per non favorire eventuali polemiche in una campagna elettorale difficile come quella che stiamo vivendo.

Ricorderò, pertanto, solo alcuni momenti dell’esperienza del giovane cattolico Alcide De Gasperi, un Trentino nell’Impero Austro-Ungarico sensibile al movimento dei cristiano- sociali ispirati dall’enciclica “Rerum Novarum” del papa Leone XIII.

 

Mezzocorona, 1901  congresso AUCT (Associazione Universitaria Cattolica Trentina)

Alcide De Gasperi, studente di 20 anni presso l’Università di Vienna, partecipa attivamente e nella discussione afferma:    

“Chiamate forse religione quelle quattro usanze rimaste per forza d’inerzia, come far battezzare i bambini, assistere a qualche funzione di parata o far posare la croce sul feretro, mentre la vita privata e pubblica è informata a principi  profani o a vieti compromessi? No, signori, il cattolicesimo e qualcosa di più integrale, non estraneo a niente di bene, avverso a qualunque male, una regola fissa che deve seguire l’uomo dalla culla alla bara, l’anima e il midollo di tutte le cose.”

Con riferimento alla cultura cattolica intimistica, Degasperi afferma: la verità è che “tutto fu lasciato in mano al liberalismo”. 

Questo lassismo “ha creato nei cattolici troppo infiacchimento e troppi pregiudizi”: perciò occorre “rientrare nella cultura e nelle correnti moderne della vita per strappare agli avversari quella supremazia che dà loro prestigio nella lotta contro la Chiesa”.

 

Trento, 23 agosto 1902, 2° congresso della AUCT.

Alcide De Gasperi afferma:

“Dall’università si esce democratici o aristocratici già fatti. O che da giovani ci si avvezza a ridurre il mondo ai giornali che si leggono e ai membri della propria classe, e allora il giovane, divenuto dottore, avvocato, non discenderà tra le grandi masse popolari come fratello tra fratelli, ma come rappresentante di quella borghesia che si attirò nei tempi nostri tanti odi e maledizioni. O che si vede già da giovani oltre la barriera borghese venire una moltitudine di gente che vuole passare e si comprende la giustezza della tendenza, e allora si stende al di là la mano…Non è mancanza di modestia, o signori, se noi, studenti cattolici, ci mettiamo senz’altro fra i democratici.”

 

Alcide Degasperi sindacalista - Settembre 1903, in Vorarlberg

Lo studente universitario Alcide De Gasperi (concluderà gli studi con la laurea nel 1905) viene invitato dai parroci di Dornbirn, Wolfurt,  Hard, come collaboratore del giornale cattolico “La Voce Cattolica”, per promuovere l’organizzazione operaia cattolica presso i lavoratori di lingua italiana. In Vorarlberg, infatti, gli emigranti dal Trentino e, in particolare, dalla Valsugana erano numerosi, sia maschi (lavori stradali e ferroviari), sia femmine (nelle fabbriche tessili).  

Egli descrive gli interventi sociali della Chiesa nella storia a favore dei poveri e degli esclusi, cercando di dimostrare che solo la Chiesa è in grado di dare risposte concrete alle necessità della pop0olazione. 

Tornerà in Vorarlberg nel 1906, già laureato,  per costituire la Sezione locale del sindacato cristiano dell’arte tessile.

19  luglio 1905: Alcide si laurea a Vienna “con distinzione” in filologia moderna.

1 settembre 1905: Il nuovo vescovo di Trento, Celestino Endrici, nomina Alcide De Gasperi, primo laico, Direttore del quotidiano “La Voce Cattolica”.

Alla fine di agosto 1905 De Gasperi solleva, sul quotidiano cattolico, la grave situazione dei segantini della Val di Fiemme con evidenti segni di sfruttamento: 14 ore di lavoro al giorno nocivi alla salute (lampade a petrolio nella fabbrica), privi di assistenza sociale, malgrado la legislazione asburgica su questo terreno fosse piuttosto avanzata. 

Nella lotta, portata avanti da De Gasperi che arriva a proporre anche uno Statuto per l’Unione dei lavoratori, si arriva anche allo sciopero, sempre sostenuto dal quotidiano cattolico. La vertenza, molto sostenuta, si sblocca dopo otto mesi e gli industriali cedono: vengono concessi aumenti salariali e una riduzione dell’orario lavorativo a undici ore al giorno.

Il giovane Alcide De Gasperi, molto battagliero e determinato sarà protagonista di molte altre vicende durante il periodo giovanile.

Negli anni seguenti sarà eletto, Consigliere Comunale a Trento 1909, Deputato al Parlamento di Vienna nel 1911, Deputato alla Dieta di Innsbruck nel 1914

17 agosto 1905

su “La voce Cattolica” viene sollevato il problema dei segantini della Val di Fiemme: 14 ore di lavoro al giorno in ambiente pericoloso (lampade a petrolio in fabbrica), senza assistenza sociale.

Si arriva allo sciopero; la vertenza si chiuderà a gennaio 1906: si concedono aumenti salariali e orario giornaliero di undici ore al giorno.   

 

  sen. Aldo Degaudenz presidente del Centro Studi su Alcide De Gasperi di Borgo Valsugana

 

 

* senatore Aldo DEGAUDENZ, XII Legislatura - Gruppo Partito Popolare Italiano