Si è svolto il 6 luglio scorso a Roma  in Largo Argentina, Palazzo Besso, il Convegno “Ne’ Eutanasia..Ne’ Atomiche” promosso dal comitato Civiltà dell’Amore e dalla Democrazia Cristiana di Roma e Lazio.

Il convegno è stato introdotto dal videomessaggio inviato da Sua Ecc. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Moderato dal Presidente di Civiltà dell’Amore, Ing. Giuseppe Rotunno, hanno partecipato:

L’On. Prof. Fabiola Bologna, sulle cure palliative;

Il Pres. Domenico Menorello “Osservatorio Parlamentare Veralex”;

l’On. Mario Adinolfi, “Popolo della Famiglia”;

Il Gen. Francesco Lombardi, Alti Studi Strategici;

Il Prof. Agostino Mathis, Esperto di reattori nucleari nel mondo, che ha inviato un suo intervento;

L’Ing. Massimo Sapielli, sulla convertibilità attraverso le centrali nucleari.

Concluso dall’Avv. Luigi Rapisarda della Democrazia Cristiana di Roma.

Assai significative le parole del Presidente della Pontificia Accademia per la Vita nel sostenere l’iniziativa promossa da Civiltà dell’Amore e dalla Democrazia Cristiana di Roma.

Parole che, come un monito, hanno reso a tutti la consapevolezza che neanche un solo momento può essere sprecato nella mobilitazione delle coscienze a difesa del bene supremo, sempre più ridotto, dai fautori del ddl Bazoli, in questi giorni nell’agenda dei lavori parlamentari, a mero bene materiale, perdendo ogni sfera di sacralità.

Anche la Corte costituzionale, nelle diverse pronunce in tempi diversi, dalla numero 54/1979, alla n. 233/1996, fino alla più recente 50/22 non ha mai mancato di sottolineare che il diritto alla vita appartiene «all'essenza dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana”.

Sua Eccellenza ha poi opportunamente evidenziato la sintonia anche con quella micidiale e devastante cultura dell’annientamento globale che purtroppo continua a pervadere le politiche di alcune grandi potenze nell’alimentare la permanente minaccia nucleare che da decenni pesa sul sul destino dell’umanità.

Ecco Il testo integrale del videomessaggio di S. E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita:

 

“Cari amiche e cari amici, 

Vi ringrazio per l'invito e ringrazio in particolare l'amico Giuseppe Rotunno che da tanti anni combatte una buona battaglia ed io volentieri mi unisco a tutti voi in questo Congresso. Purtroppo non posso essere partecipe fisicamente, ma voglio dirvi tutta la mia stima. Il titolo che avete dato è suggestivo: “NE’ EUTANASIA NE’ ATOMICA”. Per questo vorrei dire anche come Presidente della Pontificia Accademia della Vita che mi sento in completa sintonia con questa vostra affermazione che appunto è tesa alla difesa della vita di fronte a una cultura di morte che in qualche modo tenta di coinvolgere l'umanità a 360 °. Appunto dall'Eutanasia all'Atomica, una cultura di morte che sta avvelenando la vita dei Popoli. 

Papa Francesco sul tema del Nucleare è stato nettissimo, portando anche in maniera coraggiosa l’ostilità,anzi l'opposizione della Chiesa sino al dire che è peccato tenere le atomiche, che è moralmente illecito tenerle. Questo sta a dire quanto è importante sostenere questa lotta perché con il Nucleare l'Umanità per la prima volta può distruggersi e in tutto questo dobbiamo crederci davvero sull’ avviso che stiamo sull'orlo dell'abisso. Ecco perché è importante che ci siano sentinelle che avvertano sul pericolo delle esplosioni nucleari per la vita stessa dell'intero pianeta.

C'è poi il tema dell'Eutanasia e chi è collegato a questa prospettiva di distruzione. Io sono particolarmente sensibile di questo binomio che avete messo in attenzione, proprio perché mi permette di dire quanto sia importante per tutti la lotta contro l'eutanasia come Pontificia Accademia per la Vita. Ho anche promosso quattro anni orsono un accordo, un'unione, tra le tre grandi religioni monoteistiche; Cristiani, Ebrei e Musulmani. Un Accordo contro l'eutanasia per mostrare quanto le religioni sostengano l'importanza della vita come un grande dono, un dono di Dio.

Ed è un dono che dobbiamo farci reciprocamente, ecco perché anche questo aspetto interreligioso a me pare importante ricordare e ormai sarà mia cura poterlo anche continuare con le altre grandi Religioni Mondiali. Voi, continuate questa lotta perché lottare per la vita significa lottare per la di dignità di tutti, particolarmente per quelli più deboli. Per quelli che hanno bisogno, appunto, di essere accompagnati e sostenuti.

Qui permettetemi di sottolineare un aspetto: noi non diciamo solo no all'eutanasia, noi diciamo sì all'accompagnamento della vita. Quindi tutto il tema delle Cure Palliative che a mio avviso sono una riscoperta del senso stesso del prendersi cura gli uni degli altri e a dire anche quando non si può guarire si deve curare, anche quando la morte sta compiendo il suo itinerario, perché moriremo tutti. Nessuno però deve essere abbandonato e lasciato solo.

Ecco perché lottare per la vita significa soprattutto amarci altri gli uni con gli altri. Ricordiamoci: voler bene significa fare essere non far morire. Ecco perché dire l'Atomica, l'Eutanasia, significa no all'odio, no alla cultura della morte, perché più grande sia l'amore al voler bene perché chi vuole bene vuol far vivere gli altri non far morire. Buon convegno!.

Città del Vaticano, 6 luglio 2022

+ Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita

 

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Siamo grati a Sua Ecc. Mons. Vincenzo Paglia per averci voluto onorare delle Sue vibrate parole nel sostenere questa nostra iniziativa in un momento così delicato per l’impatto devastante che un favorevole accoglimento del Ddl n. 2553, cosiddetto Bazoli, in discussione al Senato, può avere nelle coscienze di tante persone.

 

Luigi Rapisarda,   DC Roma e Lazio