I “titolisti” dei quotidiani hanno spesso il privilegio di fuorviare il lettore dalla notizia. Oggi i quotidiani titolano quasi concordemente : “Il Papa proibisce la benedizione alle coppie gay”.  E’ pur vero che in estrema sintesi questa sia la verità, ma è la riflessione che il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede fa che dovrebbe arrivare all’intelligenza dei lettori.

E l’articolazione è pregnante:

La premessa: Dio ama ogni persona e così fa la Chiesa, rifiutando ogni ingiusta discriminazione.

Motivazione teologica del rifiuto della benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso: i sacramentali sono «segni sacri che preparano a ricevere la grazia e dispongono a cooperare con essa» (CCC 1670). La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull’uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio.

Nelle unioni di persone dello stesso sesso non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia.

Motivazione antropologica: La dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non intende essere e non è un’ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all’essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende.

Orientamento pastorale: la comunità cristiana e i Pastori sono chiamati ad accogliere con rispetto e delicatezza le persone con inclinazione omosessuale, e sapranno trovare le modalità più adeguate, coerenti con l’insegnamento ecclesiale, per annunciare il Vangelo nella sua pienezza.

Sollecitudine pastorale: nulla esclude che vengano impartite benedizioni a singole persone con inclinazione omosessuale, le quali manifestino la volontà di vivere in fedeltà ai disegni rivelati di Dio così come proposti dall’insegnamento ecclesiale

Conclusione: è, dunque, illecita ogni forma di benedizione che tenda a riconoscere le unioni di persone con orientamento omosessuale. In questo caso, infatti, la benedizione manifesterebbe l’intenzione non di affidare alla protezione e all’aiuto di Dio alcune singole persone, nel senso di cui sopra, ma di approvare e incoraggiare una scelta ed una prassi di vita che non possono essere riconosciute come oggettivamente ordinate ai disegni rivelati di Dio[11].

Nel contempo, la Chiesa rammenta che Dio stesso non smette di benedire ciascuno dei suoi figli pellegrinanti in questo mondo. Ma non benedice né può benedire il peccato: benedice l’uomo peccatore, affinché riconosca di essere parte del suo disegno d’amore e si lasci cambiare da Lui. Egli infatti «ci prende come siamo, ma non ci lascia mai come siamo».

Teofilo