Il convegno organizzato dagli amici di area popolare, Sabato 25 Febbraio scorso, all’Hotel Parco dei Principi a Roma, costituisce un passaggio fondamentale nel progetto di ricomposizione politica dell’area cattolico democratica e cristiano sociale. Un progetto che, da parte mia, perseguo da molto tempo, come ben sa chi segue le mie note pubblicate nella lunga e dolorosa stagione della diaspora post DC.

Trattasi di un’occasione da non perdere anche da parte degli amici della DC che, dal 2012, sono impegnati nel progetto di ricostruzione politica della DC, ossia per dare pratica attuazione alla sentenza n. 25999 del 23.12.2010 della Cassazione, secondo cui: La DC non è mai stata giuridicamente sciolta.

Un progetto cui ho dato un contributo con tutte le mie forze in sede locale e nazionale, che si è, almeno per me, interrotto, dopo la deriva a destra assunta dal partito, come ben evidenziato dalle scelte regionali e nazionali nelle elezioni di Sicilia, Lazio e Lombardia.

Avevo scritto in un editoriale del 13 Gennaio scorso, che il partito della Meloni, Fratelli d’Italia, non è la nuova DC e che esistono enormi difficoltà di natura ideali e culturali che separano la nostra storia e tradizione politica da quella degli eredi del neofascismo almirantiano. Ho anche più volte sottolineato che scelte compiute a destra o a sinistra da parte della DC, avrebbero ridotto il partito al ruolo di ascaro reggicoda dei due partiti egemoni, nei quali, alla fine: “ è sempre il cane che muove la coda”.

Ciò che è avvenuto Sabato scorso con la relazione introduttiva di Giuseppe De Mita e ben sintetizzato nel documento finale che si allega, rappresenta il superamento di una lunga stagione di divisioni fomentate dai personalismi di quanti hanno privilegiato il loro “ particulare” politico all’interesse più generale di un’area che, scomparsa dalle istituzioni, sopravvive nella realtà delle molte frazionate espressioni sociali, culturali e politiche a livello locale e nazionale.

Quanto ha scritto l’On Fioroni oggi su Il Domani d’Italia è la presa d’atto della difficoltà/impossibilità per i Popolari di continuare a militare in un partito che, con la vittoria congressuale della Schlein, assume definitivamente il carattere profetizzato dal prof De Noce per il PCI/PD di “ partito radicale di massa”.

Nulla a che spartire con la nostra tradizione politico culturale sturziana e degasperiana. Ecco perché, come è ben descritto nel documento finale, oggi esistono le condizioni per concorrere tutti insieme alla nostra ricomposizione politica partendo dai fondamentali sturziani che sono all’origine del nostro impegno politico.

A Venezia stiamo tentando di attivare il comitato civico popolare di partecipazione democratica, ossia lo strumento nel quale avviare il dialogo e il confronto tra le diverse espressioni della nostra area sociale, culturale e politica, premessa indispensabile per costruire il POP veneziano e regionale del Veneto.

Da vecchio “ DC non pentito”, osservatore non partecipante, ma non per questo estraneo o peggio, distante dalle vicende del partito in cui ho speso larga parte della mia stessa vita, mi permetto di suggerire a Grassi e amici di cogliere l’occasione offerta dal documento del Parco dei Principi e di sottoscriverlo con gli altri firmatari a nome di tutta la DC.

Non si comprenderebbe l’eventuale assenza del partito che, più di altri, dal 2012 ha tentato il rilancio politico del partito di De Gasperi, Fanfani, Moro, Zaccagnini sino a De Mita, Forlani e Martinazzoli, per cui, superando ogni difficoltà, mi auguro che la DC  sappia compiere quella scelta che molti dei nostri iscritti ed elettori si attendono, ossia di concorrere al progetto di ricomposizione politica dopo la lunga e dolorosa stagione della diaspora democristiana.

 

Ettore Bonalberti

 

 

“Piattaforma Popolare-Tempi Nuovi”

 

Il documento

 

Il susseguirsi di maggioranze parlamentari, di successi elettorali e di trionfi e cadute di leadership a forte impatto mediatico, non ha spostato l’orizzonte politico del paese e non ha ridotto il senso di insicurezza che attraversa la società italiana.

Crescono significativamente il livello di astensione al voto, la volatilità delle scelte elettorali, il senso di sfiducia nei partiti e in una certa misura verso le istituzioni democratiche della rappresentanza.

Eppure, nella pubblica opinione resiste la speranza dell’arrivo di qualcosa che sia allo stesso tempo nuovo e antico; innovativo e tradizionale; capace di riformare e attento a conservare: qualcosa che rivesta di novità la continuità.

Le opzioni tecnocratiche e populistiche, convergenti nel ritenere il popolo un oggetto e non il protagonista della vicenda democratica, si sono rapidamente trasformate da soluzione a problema delle democrazie.

In questo contesto e su queste basi di comune riflessione è maturata un’esigenza diffusa di ricomposizione del variegato universo politico di movimenti, associazioni, liste civiche e personalità, che si riconoscono nella comune radice culturale del popolarismo.

Ciò viene significativamente alla luce a 100 anni da quel congresso del Partito Popolare – simbolo di fedeltà ai valori democratici – che costò l’esilio a Luigi Sturzo

I problemi del presente impongono un impegno diretto nell’elaborazione e nell’azione concreta per senso di responsabilità storica e non per evocare una teoria del passato.

Nulla dice che questa condizione di incertezza preluda a facili successi, ma nulla impedisce di assumere l’impegno di offrire possibili soluzioni.

Il pluralismo delle diverse esperienze popolari avverte dunque necessario ricercare le forme più efficaci perché esse si esprimano in forme politicamente unitarie.

Pertanto, si è deciso di lavorare alla costruzione di una comune Piattaforma Popolare che raccolga i movimenti politici e associativi, le esperienze amministrative, sociali e culturali che trovano nel popolarismo la comune radice di pensiero.

Una Piattaforma Popolare che, conservando l’autonomia dei partecipanti, consenta la formazione di un riferimento unitario e organico che rappresenti anzitutto uno spazio di impegno culturale e quindi di elaborazione programmatica, con il chiaro obiettivo di favorire l’individuazione di scelte organizzative disponibili alle collaborazioni più ampie, inclusive ed efficaci sul piano politico.

 

 

Le prime firme (con relativi gruppi o associazioni)

Fioroni Giuseppe – Centro Studi Aldo Moro                     

Coordinamento nazionale “Insieme” (Infante Giancarlo, Mosti Eleonora, Cotta Maurizio)

De Mita Giuseppe – POP Popolari in rete

Amoruso Donato – Puglia in Movimento 

Arnone Vincenzo – POP Calabria 

Attaguile Francesco – POP Sicilia

Bazzoni Giacomo – I Popolari Brescia

Bertoli Danilo – Istituto Friulano per la storia del movimento politico dei cattolici

Binato Fabio – POP Veneto                                           

Burresi Pietro – Associazione Aldo Moro Siena 

Caprioli Nicola – Rete Bianca Bologna 

Cerciello Emanuel – POP Toscana

Ciambella Luisa – Per il bene comune Viterbo 

Clemente Sergio – AICS Foggia 

Dellai Lorenzo – Pop Trento

Di Giovanni Antonio – Fondazione Sturzo Caltagirone

Di Natale Graziano – La migliore Calabria

D’Ubaldo Lucio – Associazione Nazionale dei Democratici Cristiani

Fauttilli Federico – Città d’Europa

Gargani Giuseppe – Popolari per l’Europa

Ginoble Tommaso – Popolari per l’Abruzzo                              

Grassi Gero – Associazione Aldo Moro Bari

Grassi Giuseppe – Per il bene comune Roma                                               

Lebbro David – Campania Domani

Mauro Mario – Popolari per l’Italia

Mazzoni Erminia – POP Campania

Mennea Ruggero – Per il bene comune BAT

Merlo Giorgio – POP Piemonte

Molinari Giuseppe – Associazione Popolari Basilicata

Monda Dante – Rete Bianca Roma

Porzi Donatella – Per il bene comune Umbria

Rigoni Andrea – I Popolari Massa Carrara

Ruta Roberto – Per il bene comune Molise

Santi Aurelio – I Popolari Modena

Sanza Angelo – POP Popolari in rete

Tanzilli Alberto – Per il bene comune Roma

Tuccillo Francescomaria – Popoli e Polis                    

Valiante Simone – Per il bene comune Salerno

Vassallo Maurizio – Per il bene comune Rieti                                               

Venanzoni  Diego – Fare Centro Napoli

Visani Roberto – I Popolari Imola

Zucchetti Roberto – POP Lombardia