Zio Luciano il precursore
“Principe delle parole”, devoto di Padre Pio, che lo unì in matrimonio a Teresa (in quell’occasione Gino Latilla vide il santo frate in bilocazione), Luciano Rispoli fece del garbo la sua cifra stilistica, come bene ha rilevato Pippo Baudo, anche se egli non amava - assicura Mariano Sabatini, che lo affiancò quale autore - l’aggettivo “garbato”. La sua era piuttosto una tivù dalle intenzioni educative, se non anche didattiche. Una televisione civile, e per farla zio Luciano si aiutava collo champagne, mica – diceva - con un qualsiasi vinaccio laziale.