La Democrazia Cristiana di Roma e del Lazio, interpretando le coscienze di tanti cittadini,
Condanna fermamente la proditoria aggressione militare messa in atto, in queste ore, dal presidente russo Putin ai danni del popolo ucraino.
Deplora fortemente, nello spirito dell’universale principio che alberga nelle coscienze di tante donne e di tanti uomini del mondo del ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, il fatto che all’unilaterale riconoscimento delle, cosiddette, Repubbliche separatiste russofone del Donbass, si sia dato seguito, inopinatamente, in ore così drammatiche per tanti cittadini ucraini, alla fulminea azione militare, a largo raggio,su buona parte di quel territorio.
Ritiene inaccettabile il fatto che una così orchestrata escalation militare delle truppe russe trovi strumentale e pretestuosa motivazione nell’attuazione di un teorema - assolutamente arbitrario e assai inquietante, perché espone ad una minaccia permanente la convivenza pacifica tra i popoli - fondato sul presupposto che in quei territori dell’Ucraina, Stato sovrano ed indipendente, risulti lecito esercitare ogni tutela militare nella pretesa di dare sicurezza alla parte russofona del paese.
Una teoria fuori dagli assi portanti della storia moderna e soprattutto della storia e delle dottrine politiche del mondo contemporaneo, radicato sui fondamenti e i canoni dello Stato di diritto, a tutela della libera determinazione e della convivenza pacifica tra i popoli, che ci riporta agli eventi tragici della seconda guerra mondiale, innescata proprio dalla invasione dei Sudeti, nel territorio polacco, ad opera del Terzo Reich, con il pretesto di difendere e proteggere le minoranze tedesche di quei territori.
In tale minaccioso scenario si fa fatica a cogliere elementi di causa ragionevoli idonei a rendere comprensibile tale pretesa ingerenza militare, cui sta facendo seguito, in queste ore, la contestuale aggressione bellica all’intero territorio ucraino, con il rischio del coinvolgimento di altre potenze militari e di una possibile ecatombe del genere umano, nel malaugurato impiego di armi nucleari.
Fa appello al presidente Putin, ai governanti di tutto il mondo, e all’Onu, affinché cessi immediatamente ogni ricorso alle armi e ogni occupazione di quei territori sovrani da parte delle truppe della Russia.
Auspica che le diplomazie delle grandi potenze, sotto l’egida dell’Onu, possano sedersi immediatamente attorno ad un tavolo e valutare ogni condizione per la soluzione pacifica ed immediata nel quadro di un virtuoso assetto geopolitico e di deterrenza militare che dia adeguata sicurezza, tanto ai territori e alle libere determinazioni dell’Ucraina, quanto alla pari esigenza dei territori e del popolo russo.
Si augura che la proposta di un totale disarmo nucleare, propiziata da Papa Francesco e che vede, oltre al mondo dell’associazionismo cattolico, il nostro partito tra i promotori, possa trovare, in questi drammatici frangenti, per il bene dell’Umanita’ - anche con un ruolo guida dell’Unione Europea - un’attenta valutazione da parte delle potenze nucleari.
Luigi Rapisarda, Sezione DC di Roma e Lazio