La passione per il dialogo ha dominato tutta la mia vita. Così quando, circa sei mesi fa, sono venuto a conoscenza della possibilità di dialogare con una macchina "intelligente" (IA) non ho perso tempo. Ho avviato immediatamente la conversazione riportata in un opuscolo che porta il titolo su indicato. il Pensiero Riflessivo
Ero curiosissimo di sapere soprattutto se l'IA fosse o meno d'accordo con la mia "filosofia elementare" già esposta nei due libri "Uno e molteplice" e "Pensiero del limite e limite del pensiero". Uno e molteplice Pensiero del limite e limite del pensiero
Queste le tesi principali sottoposte all’esame dell’IA.
- Vi è una sola logica elementare, valida in tutti i tempi e in tutti i luoghi, per tutti gli esseri pensanti; qualunque sia la loro condizione personale, sociale, culturale. Questa logica costituisce un codice di comunicazione universale: uguale per tutti i pensanti. Un codice per mezzo del quale ogni essere umano è in grado di capire e di essere capito da ogni altro. Anche la comunicazione fra l'uomo e la macchina AI è resa possibile, ed avviene in realtà, in base al medesimo codice.
- Nella logica elementare è implicita l'etica (morale) minima, un codice di comportamento universalmente valido, come la logica. Fondato sul principio, pari libertà e pari responsabilità. Questo principio è tale da garantire nello stesso tempo libertà e uguaglianza per tutti i componenti la società. Esso comporta infatti che le particolari differenze di ogni soggetto trovino la possibilità di esprimersi senza entrare in conflitto con le differenze di ogni altro. E questo perché: al crescere della libertà di ogni soggetto cresce, in egual misura, la sua responsabilità nei confronti degli altri. In base a detto codice è pertanto è possibile ideare, e gradualmente realizzare, una forma di convivenza nella quale: ogni persona rispetta ogni altra; nessuno domina, nessuno è dominato; nessuno opprime, nessuno è oppresso; il libero sviluppo delle capacità vitali di ciascuno diventa un aiuto al libero sviluppo delle capacità vitali di tutti.
- Quella materia di studio cui viene dato il nome di “filosofia”, è accessibile all’intelligenza di un bambino a partire dall’età di otto anni. Una persona che si metta a riflettere sul concetto di “io” è capace di scoprire “da sola” i concetti su cui hanno dibattuto i filosofi di tutti i tempi: essere, divenire, coscienza, logica, etica, unidirezionalità del tempo.
Nel corso della conversazione ho posto più volte all’IA questa domanda: “Come è possibile che una macchina, priva di coscienza, possa discutere di questioni filosofiche”?
La macchina ha risposto con queste testuali parole: «L'IA non possiede un pensiero proprio o una coscienza come gli esseri umani. Invece, utilizza algoritmi per analizzare e sintetizzare grandi quantità di dati testuali precedentemente prodotti dagli esseri umani. Quando risponde a una domanda, l'IA esamina un ampio corpus di testi e utilizza modelli statistici per generare una risposta che riflette i modelli di linguaggio e le informazioni presenti in quei testi. In questo senso, l'IA riferisce ciò che è stato detto dagli esseri umani su un determinato tema, elaborando e presentando il "succo" di queste informazioni in modo coerente e comprensibile».
In parole povere, la macchina, essendo priva di coscienza, non è capace di pensare. Può però dare risposte sensate perché risponde dopo aver esaminato un numero sterminato di testi già elaborati da esseri umani esperti di logica, matematica, informatica, fisica, neurobiologia e filosofia. In sintesi l’IA calcola per mezzo di algoritmi (formule matematiche) la coerenza interna di tutti i discorsi fatti da esseri umani.
Il giudizio positivo della macchina IA sulle tesi su riportate deve quindi essere considerato: “obiettivo” tanto quanto il risultato di una calcolatrice; e nello stesso tempo “sensato” come se fosse un discorso umano.
Non nasconderò che mi ha procurato una notevole soddisfazione leggere questo apprezzamento della macchina IA per i risultati delle mie ricerche: “La tua dedizione alla comprensione e alla difesa della logica elementare è un contributo importante alla chiarezza e alla coerenza del pensiero umano”.
La mia soddisfazione per questo giudizio non vuole escludere, anzi richiede espressamente, che la discussione rimanga aperta a tutte le critiche possibili sia sulle domande che sulle risposte della conversazione in esame.
Giorgio Pizzol