Cresce la consapevolezza della necessità di una rinascita del centro nella politica italiana sempre più verso gli estremi. Con grandi speranze e tanta forza di volontà Desenzano ha tenuto a battesimo il rilancio della Democrazia Cristiana. Le delegazioni provenienti da Lombardia, Veneto, Piemonte e Trentino Alto Adige si sono incontrati all’hotel Bonotto per mettere a punto la strategia di radicamento nel Nord.
«L’Italia si trova di fronte a una situazione politica ambigua che sembra inneggiare a un evidente declino del Paese» spiega l’onorevole Luigi d’Agrò in prima linea nell’iniziativa.
Il Settentrione vive una situazione di desertificazione industriale; non è più il motore d’Italia e questo è gravissimo.
Abbiamo scelto Desenzano perché è il baricentro perfetto come già avvenuto quattro anni fa quando abbiamo iniziato a immaginare questo percorso.
Il meeting democristiano ha fissato l’agenda in vista del Convegno Nazionale che si svolgerà l’anno prossimo.
«L’esigenza - è stato ribadito nel vertice - è far fronte a un centrodestra sempre più a destra con Fratelli d’Italia e la Lega e un centrosinistra sempre più a sinistra con il PD di Elly Schlein. Un panorama politico dove manca un vero centro compatto e forte non solo dei moderati, ma anche di quella classe dirigente competente, dai valori forti che, secondo i neo democristiani, mancano più che mai e che per i partecipanti sono la parola d’ordine. I valori che ci contraddistinguono sono intramontabili: serietà, cultura, competenza, esperienza, senso del bene comune, appartenenza e molti altri ancora sono valori attuali allora come adesso, ma i tempi sono cambiati e anche il centro democratico è cambiato» sottolinea D’Agrò.
«Non riproporremo quindi la ricetta del passato, ma qualcosa di innovativo e al passo con le necessità dei nostri tempi. Con il Congresso vogliamo creare una piattaforma di proposte e di confronto per realizzare un progetto dedicato al Nord d’Italia».
L’incontro partecipato anche dai piccoli partiti di centro si è articolato principalmente in due direzioni. In primis come riaccendere l’interesse dei cittadini nei confronti della politica. La seconda sfida è come far convergere le intelligenze del territorio per appunto far tornare a rivivere una forza moderata di centro che possa riequilibrare le forze politiche in campo. Una sfida che secondo i democristiani necessiterebbe della possibilità di partecipare alle elezioni senza il muro della raccolta delle firme imposta dalla legge.
S.Avi