Il Santo Padre conclude la Laudate Deum ricordando ai cattolici le “motivazioni che scaturiscono dalla propria fede” per la cura del creato. Dato che l’universo mostra l’inesauribile ricchezza di Dio, “non è irrilevante per noi che tante specie scompaiano, che la crisi climatica metta a rischio la vita di tanti esseri”.

Papa Francesco vuole incoraggiare i cattolici e i membri delle altre religioni, perché la fede autentica dà forza al cuore umano e trasforma la vita intera e illumina il rapporto tra tutte le persone e il legame con tutto il creato.

ALLA LUCE DELLA FEDE (61-65)

Fin dall'inizio del libro della Genesi si afferma che Dio vide che tutto ciò che era stato creato era molto buono (1,31). Più avanti nel libro del Levitico (25:23) Dio proclama che la terra è sua e noi siamo solo come ospiti su di essa.

Pertanto, nell'enciclica Laudato sì' (n. 68) il Papa ci insegna che l'essere umano deve rispettare la natura e il delicato equilibrio tra gli esseri di questo mondo.

D'altra parte, la stessa Enciclica proclama che occorre trovare la varietà delle cose nelle loro molteplici relazioni (n. 86). Va contro la saggezza e il buon senso il fatto che così tante specie siano scomparse o che abbiamo lasciato che la crisi climatica mettesse a rischio la vita di così tanti esseri viventi.

Gesù stesso era in permanente contatto con la natura e le prestava amorevole attenzione. Si fermava sempre a contemplare la bellezza piantata dal Padre suo. Invita noi e i suoi discepoli a fare altrettanto. Le creature di questo mondo sono più che “naturali” perché il Signore Risorto le guida verso un destino di pienezza.

Gli uccelli del cielo e i fiori del campo sono ora pieni della sua presenza luminosa. C'è mistica in una foglia, in un sentiero, nella rugiada e nel volto del povero (LS, N°223).

CAMMINARE IN COMUNIONE E CON RESPONSABILITÀ (66-73)

Dio ci ha uniti a tutte le sue creature, ma il paradigma tecnocratico ci isola dal mondo della natura e tenta di negare che tutte le persone e tutte le cose siano interrelate.

Non stiamo dicendo che l’umanità non sia importante. L'essere umano è al centro del meraviglioso concerto di tutti gli esseri. Il problema si verifica solo quando l’antropocentrismo ci separa dal mondo. La vita umana è incomprensibile e insostenibile senza le altre creature perché siamo uniti da legami invisibili con tutti e con tutto.

Abbandoniamo l’idea di un essere umano autonomo, onnipotente, illimitato. Con umiltà ripensiamo chi siamo per comprendere noi stessi in modo più umile e allo stesso tempo più ricco.

Dio ci ha uniti così strettamente al mondo che la distruzione della natura deve farci sentire le ferite della natura come ferite nostre.

Papa Francesco invita tutti ad accompagnare questo cammino di riconciliazione con il mondo. È necessario essere sinceri e riconoscere che le soluzioni non verranno prese solo da noi come individui, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale.

Se riuscissimo a evitare un aumento di un decimo di grado della temperatura globale, ciò potrebbe essere sufficiente a evitare sofferenze a molte persone.

In ogni caso bisogna andare più a fondo: ricordare che non esistono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali, e non esistono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone.

Con gli sforzi nelle nostre case per mettere in pratica le raccomandazioni per salvare l’ambiente, si sta creando una nuova cultura.

Anche se ciò non produce nell’immediato un effetto molto notevole, contribuisce a generare grandi processi di trasformazione che operano nel profondo della società.

Se si verificasse un cambiamento diffuso nello stile di vita delle persone nei paesi ricchi, l’impatto sarebbe significativo nel lungo termine.

La soluzione arriverà quando entreremo nel percorso della cura reciproca.

Lode a Dio è il nome di questa lettera. Quando cerchiamo di prendere il posto di Dio, diventiamo il pericolo più grande per noi stessi.

 

Teofilo