Il trambusto mediatico di questi giorni è solo “fake news” ed è montato da Paesi come gli Stati Uniti, dove c'è una marcata e forte opposizione a Papa Francesco.

Il maggiore innesco delle speculazioni è stato l'annuncio della visita alla basilica di Collemaggio (L’Aquila), dove è sepolto Celestino V, il papa del "grande rifiuto", come lo definì Dante Alighieri, e il primo a dimettersi dal pontificato nel 1294 dopo soli quattro mesi per il peso del suo ufficio e per gli intrighi curiali contro di lui. Finì per ritirarsi in una vita di contemplazione, cosa che accadde più tardi con Benedetto XVI.

Sono certo che Papa Francesco non ha mai pensato a un ritiro.  E’ persino ridicolo chiunque possa immaginare che la visita alla tomba di Celestino sia un "segno" delle sue dimissioni. Se non fosse tanto dissacrante ciò che sta accadendo sulla stampa ha il sapore di una telenovela da quattro soldi.

Il viaggio all'Aquila era già programmato da tempo. E il Pontefice l’aveva promesso all'Arcivescovo di quella città devastata dal terremoto del 2009.

L’agenda di Papa Francesco fa pensare a tutt’altro che alle sue dimissioni dal pontificato.

Alla fine di agosto ha convocato l’incontro a Roma di tutto i cardinali, dove si prevede l'arrivo in circa 200. Un atto molto significativo, dal momento che il Papa intende illustrare la nuova Costituzione Predicate Evangelium, che riorganizzerà la Curia Romana. Si tratta di una grande riforma che merita l’attenzione di tutto il Collegio cardinalizio

questa è la prova che il Papa va avanti, non si dimette, né è malato. Per essere un uomo di 85 anni egli sta benissimo: ha solo un problema di mobilità per un dolore al ginocchio, ma sta magnificamente e continuerà a servire la Chiesa.

A luglio, poi, sarà in Canda, in Sud Sudan e Congo.

A settembre visiterà il Kazakistan.  

A settembre, ancora, presiederà la riunione del Consiglio cardinalizio.

Insomma se nei mesi estivi questa è l’agenda del Papa Francesco non sembra proprio essere il calendario di persona che non goda buona salute.

E che dire dei nuovi cardinali, esempio di Chiesa universale?

I prossimi 21 cardinali che Francesco nominerà il 27 agosto, 16 dei quali elettori in un futuro conclave per eleggere il suo successore, sono un esempio di universalità/cattolicità della Chiesa. In Asia e in Africa, i continenti in cui la Chiesa cattolica sta crescendo di più, la sua rappresentanza si è moltiplicata. Asia e Oceania avevano 11 cardinali nel 2013, mentre ora ne hanno 24, e l'Africa è passata da 11 a 17 elettori.

 

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