“E' un mero aggiornamento, un semplice adeguamento” minimizza Mirta Romani, riconfermata presidente. “Si apre una fase nuova” interpreta invece il socio fondatore Mario Daves, figura storica del popolarismo altogardesano.
Fatto sta che, fedele al motto ideale “Non solo pappette e pannolini”, il Centro di aiuto alla vita di Riva del Garda ha approvato il suo nuovo statuto, secondo cui l’associazione stessa, naturalmente priva di scopo di lucro, opera per un generale rinnovamento della società considerando a tal fine il diritto alla vita come prima espressione della dignità umana, fondamento di ogni altro diritto dell’uomo ed anche – come se non bastasse – “garanzia di una corretta definizione e promozione della libertà, del diritto, della democrazia e della pace”.
Il Centro, dunque, svolge la propria attività negli ambiti dell’assistenza e dei servizi sociali, con particolare riguardo alla tutela della maternità, alla lotta contro la discriminazione e la violenza verso il concepito, la donna ed ogni altra persona bisognosa di accoglienza.
Non mancano, in previsione, la beneficenza e il sostegno economico a persone svantaggiate anche attraverso la ricerca di lavoro ed alloggio e l’aiuto alimentare. Ma il cuore dell’azione del Centro – recita lo statuto – resta “la difesa della vita di ogni essere umano senza eccezioni, dal concepimento e in tutto l’arco del suo sviluppo, fino alla morte naturale”.
“La chiave di tutto – spiega Boni Castellane, acuto commentatore in forza a La Verità – sta proprio nel concetto di vita”, ossia la realtà ontologica dell’essere umano, condizione autonoma che inizia in un determinato punto del tempo e finisce in un altro, mentre per alcuni essa è solo l’insieme delle interazioni sociali che un essere umano accumula. Martin Heidegger direbbe che costoro confondono la vita, che “è una cosa autonoma, che ti sta di fronte e che pone a te dei limiti”, con l’esistenza, che è invece “un essere-nel-mondo, cioé sostanzialmente un parlare con gli altri”.
Ruggero Morghen