Ave Maria grazia plena, fa’ che no sóna pù la sirena”, sottotitolo “1940-1946, dai racconti degli anziani di Arco”. Il volume edito dal Sommolago, curato da Giorgio Vivori e Romano Turrini (presidente del Sommolago) e contenente diciannove testimonianze, è stato presentato nel Romarzollo arcense per iniziativa del locale Circolo e del Comitato partecipazione, ma già era stato presentato all’oratorio San Gabriele dell’Addolorata, sempre di Arco. Vivori ha riscontrato negli anziani intervistati una bella disponibilità a raccontare, a raccontarsi. “Dire entusiasmo – precisa – sarebbe sbagliato”.

 

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Ecco sfilare nel libro – ricordati da Franco Viola – il maestro Pace e il maestro Mascher. Ecco il sabato fascista: “un pomeriggio per noi, coi nostri maestri”  - così lo presenta la Carmen – eravamo vestiti tutti uguali e per noi era una festa”. Ancora, da ‘sti ani, prima del rebaltòm: il balilla-tamburino, l’om dei bisi (o il capitano) evocato da Carmela Prandi (“ero ‘na spionzìna”), i rifugi antiarei, la paura del “Pippo”. Le preghiere della tradizione cristiana, dopo il Rosario, adattate per descrivere le ansie della vita quotidiana in tempo di guerra. Poi le ragazze di Arco amiche dei tedeschi rapate a zero e fatte sfilare per le vie del centro.

I nonni che raccontano la guerra ai bambini è un impegno del Circolo Romarzollo per il prossimo 4 Novembre. “Dovrà essere un dialogo – anticipa a questo proposito la Barbara –, un racconto”.

Ruggero Morghen