Questo 1 settembre si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, istituita da Papa Francesco nel 2015, in linea con il tema della sua enciclica Laudato si' , sulla cura della casa comune.

Con questa Giornata Mondiale inizia anche il cosiddetto “Tempo del Creato”, che va da oggi fino al prossimo 4 ottobre, giorno in cui la Chiesa celebra la festa di San Francesco d'Assisi.

Il 30 agosto, il Santo Padre ha inoltre incoraggiato tutti i fedeli del mondo a pregare durante il mese di settembre per “il grido della terra ”, che finisce per colpire i più vulnerabili del pianeta.

Nel Messaggio per la Giornata mondiale 2024  intitolato “Aspetta e agisci con la creazione”, Papa Francesco spiega che ciascuno dei credenti ha fede “perché lo Spirito Santo abita in noi” e questo Spirito “rende i credenti creativi”. , propositivo nella carità”, innamorato.

Con questo, prosegue il Santo Padre, ogni fedele può avere la certezza che la morte non è la fine: «Ecco la grande speranza: l'amore di Dio ha vinto, vince e vincerà sempre. Nonostante la prospettiva della morte fisica, per l’uomo nuovo che vive nello Spirito il destino di gloria è ormai certo”.

Papa Francesco sottolinea inoltre che «la salvezza cristiana entra nel profondo del dolore del mondo, che non colpisce solo l'essere umano, ma l'intero universo; alla natura stessa, oikos dell'uomo, suo ambiente vitale; “Considera la creazione come un 'paradiso terrestre', la Madre Terra, che dovrebbe essere un luogo di gioia e una promessa di felicità per tutti”.

In tal senso, prosegue, è necessaria "una speranza che non deluda" e che sia realistica di fronte al "gemito" della creazione e degli uomini, che devono vivere in armonia affinché essa si estenda fino alla casa comune di tutti. .

Dopo una breve riflessione sui mali del mondo, il Papa sottolinea che «la salvezza dell’uomo in Cristo è una speranza sicura anche per la creazione».

Il Pontefice sottolinea inoltre che «aspettare e agire con il creato significa, innanzitutto, unire le forze e, camminare insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, contribuire a «ripensare tra tutti la questione del potere umano, quale sia il suo significato». quali sono i suoi limiti'”.

“Oggi è urgente porre limiti etici allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che, con la sua capacità di calcolo e simulazione, potrebbe essere utilizzata per dominare l’uomo e la natura, invece di metterla al servizio della pace e dello sviluppo integrale”, continua .

Papa Francesco precisa poi che «la cura del creato non è solo una questione etica, ma anche eminentemente teologica, poiché riguarda l’intreccio del mistero dell’uomo con il mistero di Dio».

“Sperare e agire con il creato significa, quindi, vivere una fede incarnata, che sa entrare nella carne sofferente e speranzosa delle persone, condividendo l'attesa della risurrezione corporea alla quale i credenti sono predestinati in Cristo Signore”, evidenzia.

“Una vita che diventa canto d’amore a Dio, all’umanità, con e per il creato, e che trova il suo compimento nella santità”, conclude Papa Francesco.

 

Tommaso Stenico