Firmata dalle massime autorità per la Dottrina della Fede – il Card. Fernandez, Prefetto e il Mons. Armando Matteo, Segretario; e per la Cultura e l'Educazioneil José Card. Tolentino de Mendonça, Prefetto) e Mons. Paul Tighe, Segretario della Sezione Cultura. La Nota si compone di 6 punti principali, 117 sezioni e 215 citazioni. "Questa nota affronta le questioni antropologiche ed etiche sollevate dall'intelligenza artificiale, questioni che sono particolarmente rilevanti nella misura in cui uno degli obiettivi di questa tecnologia è quello di imitare l'intelligenza umana che l'ha progettata", si legge nell'introduzione, dando cornice al testo completo. Un'espressione di Papa Francesco porta alla conversazione "il cambiamento d'epoca" implicito nelle molteplici relazioni tra umanità e tecnologia.

Cosa offre la Chiesa e per chi

"La Chiesa offre la sua esperienza attraverso le riflessioni di questa Nota che si concentrano sulla sfera antropologica ed etica. Impegnata in un ruolo attivo all'interno del dibattito generale su questi temi, esorta coloro che hanno il compito di trasmettere la fede (genitori, insegnanti, pastori e vescovi) a dedicarsi con cura e attenzione a questa urgente questione. Pur rivolgendosi in modo particolare a loro, questo documento è pensato per essere accessibile a un pubblico più ampio, cioè a coloro che condividono l'esigenza di uno sviluppo scientifico e tecnologico che sia al servizio della persona e del bene comune", spiega l'Introduzione.

L'IA può essere definita?

Il testo sviluppa l'evoluzione dell'IA che è iniziata come "un programma di ricerca volto a utilizzare le macchine per svolgere compiti tipicamente associati all'intelletto umano e al comportamento intelligente", attraverso "lo sviluppo di sistemi complessi in grado di svolgere compiti altamente sofisticati. Questi sistemi della cosiddetta 'IA debole'", anche quello con cui conviviamo oggi: "la maggior parte dei sistemi contemporanei, in particolare quelli che utilizzano l'apprendimento automatico, si basano su inferenze statistiche piuttosto che su deduzioni logiche. Analizzando grandi set di dati con l'obiettivo di identificare modelli, l'intelligenza artificiale può 'prevedere' gli effetti e proporre nuove strade di ricerca, imitando così alcuni processi cognitivi tipici della capacità umana di risoluzione dei problemi".

L'intelligenza artificiale è la stessa cosa dell'intelligenza artificiale?

Questo è sostenuto in questa nota che è scritta in linguaggio ATP (Suitable for All Audiences): "C'è una presunzione implicita che la parola 'intelligenza' dovrebbe essere usata allo stesso modo per riferirsi sia all'intelligenza umana (HI) che all'intelligenza artificiale. Tuttavia, ciò non sembra riflettere l'effettiva portata del concetto. Per quanto riguarda l'essere umano, l'intelligenza è infatti una facoltà relativa alla persona nella sua interezza, mentre, nel contesto dell'IA, è intesa in senso funzionale, spesso assumendo che le attività caratteristiche della mente umana possano essere scomposte in passaggi digitalizzati, in modo che anche le macchine possano replicarle".

E distingue: "Le sue funzionalità avanzate offrono all'IA capacità sofisticate per svolgere compiti, ma non per pensare. Questa distinzione è di importanza decisiva, perché il modo in cui viene definita l''intelligenza' determinerà inevitabilmente la comprensione del rapporto tra il pensiero umano e tale tecnologia".

Cosa dicono le tradizioni filosofiche e teologiche sull'intelligenza?

E il testo va al nodo: "In un giusto rapporto con il creato, da una parte, l'essere umano usa la sua intelligenza e la sua capacità di cooperare con Dio per guidare la creazione verso lo scopo a cui l'ha chiamata, mentre, dall'altra parte, il mondo stesso, come osserva san Bonaventura, aiuta la mente umana a "salire gradualmente, come attraverso i diversi gradini di una scala, al principio supremo che è Dio", sottolineando che "tutto l'essere umano è, allo stesso tempo, materiale e spirituale".

"Una corretta concezione dell'intelligenza umana, pertanto, non può ridursi alla mera acquisizione di fatti o alla capacità di svolgere alcuni compiti specifici; ma implica l'apertura della persona alle domande ultime della vita e riflette un orientamento verso il Vero e il Bene", dice, concentrandosi sull'etica.

Limiti dell'IA

La Nota sottolinea che l'IA "elabora e simula alcune espressioni dell'intelligenza" all'interno dell'ambito logico-matematico, mentre l'IA "si sviluppa continuamente in modo organico nel corso della crescita fisica e psicologica di una persona ed è modellata da una miriade di esperienze vissute nel corpo".

Entrando in una concezione antropologica cristiana, la dignità appare come un fattore differenziale: "Tracciare un'equivalenza troppo forte tra intelligenza umana e IA rischia di soccombere a una visione funzionalista, secondo la quale le persone vengono valutate in base ai compiti che possono svolgere. Tuttavia, il valore di una persona non dipende dal possesso di capacità uniche, da conquiste cognitive e tecnologiche o dal successo individuale, ma dalla sua dignità intrinseca basata sull'essere stata creata a immagine di Dio".

Antiqua Et Nova non lascia un solo spazio in cui l'umanità, la sua intelligenza e l'IA possano convivere, nutrirsi a vicenda e interagire con novità, invenzioni e sorprendenti meraviglie tecnologiche, anche quando i dilemmi etici spingono nel discernimento verso i confini dell'anima e del corpo e della mente.

"Saper valutare criticamente le diverse applicazioni in contesti particolari, al fine di determinare se esse promuovono o meno la dignità e la vocazione umana, e il bene comune", è la proposta sfidante per l'umanità nel qui e ora, in una consapevolezza della costruzione relazionale dei legami tra Intelligenza Umana e Intelligenza Artificiale. avendo sempre davanti a noi il bene dell'altro, del mio prossimo, di tutti i fratelli e sorelle in dignità davanti a Dio.

 

Teofilo

 

Il documento completo può essere consultato qui: https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_doc_20250128_antiqua-et-nova_it.html