di Tommaso Stenico

La diocesi di Roma ha concluso l'iter processuale e trasmette gli atti al Dicastero per i santi. Ne avevamo anticipato la notizia su questo giornale il 5 settembre scorso. 

Oggi, 28 febbraio 2025, alle ore 12, nel Palazzo Apostolico Lateranense, si è tenuta la sessione di chiusura della fase diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità del Servo di Dio Alcide De Gasperi laico e padre di famiglia.

Il rito è stato presieduto dal cardinale vicario Baldassare Reina.
L’Inchiesta diocesana era stata avviata inizialmente presso il Tribunale ecclesiastico dell’Arcidiocesi di
Trento. Ma di fronte a un inspiegabile empasse, il prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il cardinale Marcello Semeraro, dopo aver ottenuto l’assenso sia dell’arcivescovo di Trento, sia del cardinale vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma, ha trasmesso il rescritto, concedendo il trasferimento della competenza del foro alla diocesi di Roma.

Questo cambiamento di foro ha rappresentato un passo significativo per la formalizzazione della causa.

 

 

Tutti gli atti processuali, in doppia copia conforme, chiusi in contenitori sigillati, saranno ora trasmessi al Dicastero delle Cause dei Santi.

Il cammino della causa è stato piuttosto intricato: la causa avviata nel 1993 dall’allora arcivescovo di Trento, monsignor Giovanni Maria Sartori. Ma perché allora si è ... fermato il processo diocesano nonostante l’accordo dei vescovi del Triveneto? Il 18 settembre 1993, il compianto monsignor Wilhem Egger, vescovo di Bolzano e Bressanone, pur riconoscendo «le forti motivazioni cristiane e ideali» che avevano permesso l’avvio del processo di canonizzazione di Alcide De Gasperi, fece capire senza troppi giri di parole che dichiarò che la popolazione altoatesina «non aveva accolto favorevolmente” l’introduzione del processo di beatificazione. Ed erano espresse “severe riserve circa l’azione politica di De Gasperi, in rapporto alla soluzione del problema dell’Alto Adige… al punto tale che il processo canonico potrebbe costituire, almeno per una certa parte di fedeli di lingua tedesca, un problema anche sul piano religioso».

Nel giugno 2009 papa Benedetto XVI rivolgendosi  ai membri del Consiglio della Fondazione De Gasperi e propose infatti il ‘servo di Dio’ Alcide De Gasperi come esempio da seguire da tutti i politici cattolici. E invitò a pregare “per l’anima di questo statista di fama internazionale che con la sua azione politica ha reso servizio alla Chiesa, all’Italia e all’Europa, domandiamo al Signore che il ricordo della sua esperienza di governo e della sua testimonianza cristiana siano incoraggiamento e stimolo per coloro che oggi reggono le sorti dell’Italia e degli altri popoli, specialmente per quanti si ispirano al Vangelo”.

Sono molti a vedere nell’intervento dell’amato Papa Benedetto il rilancio della causa di Beatificazione.

Il Cardinale Vicario di Roma Badlo Reina che ha presieduto il rito della conclusione della fase diocesana ha definito Alcide De Gasperi: «Un uomo che, con la sua visione politica e la sua capacità di governo, ha saputo guidare l'Italia in una delle sue fasi più difficili». 

Per il cardinale vicario, l’eredità politica di De Gasperi «non si esaurisce nella ricostruzione post-bellica, ma si estende al consolidamento delle istituzioni democratiche e alla costruzione dell'Europa unita. La sua capacità di mediazione, il pragmatismo e il forte senso dello Stato lo rendono ancora oggi un modello di riferimento per la politica italiana ed europea». E ha concluso: «È ricordato non solo come un grande statista, ma soprattutto come un uomo di profonda fede in Dio e rettitudine morale».

Il Tribunale che ha condotto l’inchiesta diocesana a Roma è composto da monsignor Giuseppe D’Alonzo, delegato episcopale; da don Andrea De Matteis, promotore di giustizia; e da Marcello Terramani, notaio attuario. Postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione è Paolo Vilotta.

La cerimonia avvenuta in Laterano non segna solo la chiusura dell’inchiesta diocesana, ma rappresenta un passo fondamentale verso la possibile beatificazione di Alcide De Gasperi. Il termine “Servo di Dio” che lo accompagna è un titolo preliminare che indica la sua candidatura per essere riconosciuto ufficialmente come santo dalla Chiesa.

 

 

La documentazione trasmessa al Dicastero delle Cause dei Santi sarà soggetta a ulteriori valutazioni e scrutinio. Se la causa di beatificazione dovesse proseguire con successo, si aprirebbero la strada per futuri riconoscimenti e celebrazioni in onore di De Gasperi, valorizzando la sua figura e il suo impatto nella società. La comunità cattolica attende, con fiducia e speranza, gli sviluppi futuri di questa importante causa.