Nel terzo capitolo dell'esortazione, il Papa affronta la debolezza della politica internazionale, insistendo sulla necessità di favorire «accordi multilaterali tra Stati» (34). Spiega che "Quando si parla della possibilità di una qualche forma di autorità mondiale regolata dalla legge, non si dovrebbe necessariamente pensare a un'autorità personale" ma a "organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per garantire il bene comune globale, l'eradicazione della fame." e miseria, e la difesa sicura dei diritti umani fondamentali.
Che «devono essere dotati di una reale autorità affinché possa essere 'assicurato' il raggiungimento di alcuni obiettivi irrinunciabili» (35). Francesco deplora che “le crisi mondiali siano sprecate quando potrebbero essere l’occasione per provocare cambiamenti salutari.
Questa missione di proteggere la nostra casa comune è un compito per noi e per le generazioni future: la bontà, l’amore, la giustizia e la solidarietà non si raggiungono una volta per tutte. Affinché ci siano progressi solidi e duraturi, Papa Francesco afferma, citando la sua enciclica Fratelli tutti: «Mi permetto di insistere sulla necessità di favorire gli accordi multilaterali tra Stati».
Devono riconquistarsi ogni giorno. Dobbiamo essere consapevoli degli accordi e della mancanza di accordi, e del mancato rispetto degli accordi multilaterali tra Stati. Tutti i Papi negli ultimi 60 anni hanno parlato della necessità di un’autorità mondiale, ma questo non significa un’autorità personale, una sorta di “despota benevolo”.
Ciò di cui abbiamo bisogno sono organizzazioni globali più efficaci, autorizzate a garantire il bene comune globale. È un peccato che durante le crisi globali, come quella finanziaria del 2007-2008 o la pandemia di Covid-19 iniziata nel 2020, non sia stata colta l’occasione per provocare cambiamenti sociali. Tragicamente, queste strategie miravano a un maggiore individualismo e disintegrazione. I potenti trovano sempre il modo di uscirne indenni.
RICONFIGURARE IL MULTILATERALISMO (37-43)
La situazione mondiale è cambiata in questi anni. Molte organizzazioni in tutto il mondo non sono state in grado di coordinare queste situazioni complesse e hanno mancato di attenzione ai diritti umani. D’altro canto, alcune organizzazioni della società civile hanno compiuto progressi contro la costruzione e l’uso di mine antiuomo.
Nemmeno l’Organizzazione delle Nazioni Unite è riuscita a raggiungere questo obiettivo. Ciò che hanno fatto queste organizzazioni di volontariato è stato mettere in pratica il principio di sussidiarietà. Ci sono molti aspetti positivi della globalizzazione perché ci aiuta a realizzare le richieste che emergono dal basso in tutto il mondo e che possono esercitare pressione sui fattori di potere.
Solo controllando il potere politico sarà possibile controllare il danno ambientale. La cultura postmoderna ha generato una nuova sensibilità verso coloro che sono più deboli e hanno meno potere. Questo è un punto centrale dell'enciclica Fratelli tutti sul primato della persona umana e sulla difesa della sua dignità. L’etica deve avere la precedenza sulle convenienze circostanziali.
Non vogliamo sostituirci alla politica perché è il sistema più capace di ottenere risultati importanti nella risoluzione di problemi specifici. C’è ancora un ruolo per la vecchia diplomazia, e neanche la sua esperienza secolare può essere scartata.
Ma non è ancora riuscita a generare un modello di diplomazia multilaterale che risponda alla nuova configurazione del mondo. Il mondo è diventato multipolare e dobbiamo rispondere alle nuove sfide ambientali, sociali e culturali e consolidare il rispetto dei diritti umani.
Si tratta di stabilire regole globali che garantiscano questa protezione globale. Dobbiamo generare un nuovo modo di prendere decisioni perché il sistema attuale non è sufficiente né sembra efficace. Ciò che serve ora sono spazi per il dialogo, la risoluzione dei conflitti e la supervisione.
Si deve lavorare dalle basi in su. Cioè una sorta di maggiore “democratizzazione” affinché le diverse realtà siano integrate e siano rispettati i diritti di tutti, non solo dei più forti.
Teofilo