Nel 2011 abbiamo lanciato con Maria Romana De Gasperi la prima proposta di Programma per PMI, Giovani e ONG europee per aiutare la nascita di Microimprese in Africa chiedendo alla UE di mettere a disposizione Fondi di Bilancio a ciò dedicati. Il Presidente Barroso nel 2013 accolse la richiesta e la inserì nel FES-Fondo Europeo per lo Sviluppo per cominciare a finanziare anche Microprogetti e Microimprese dai più ricchi fondi al mondo per lo sviluppo dei PVS.
Nel 2014 abbiamo ripreso con il Governo Italiano la Proposta alla UE per creare un fondo ad hoc per Microimprese e Microprogetti in Africa e il Presidente Juncker nel 2015 ha istituito il Trust Fund per l’Africa e conseguente Piano EIP, dando notevoli frutti per lo sviluppo delle comunità povere nel Continente Africano.
Ora nel 2021, mentre si vede la fine della grave pandemia da Covid, c’è la necessità di una grande ripresa dell’economia rimasta pertanto bloccata in gran parte del mondo, soprattutto nei Popoli più poveri come in Africa.
Pertanto dopo il COVID serve un nuovo Piano di Investimenti a beneficio non solo dell’Africa ma anche della ripresa in Europa.
Questo può avvenire proprio con la ripresa dell’attività delle PMI e Aziende europee, creando lavoro e nuova economia nel Continente Africano a partire prevalentemente dai Microprogetti e Microimprese per la maggioranza della popolazione africana che è contadina dispersa nei Villaggi.
Questo può avvenire con un nuovo Piano dell’Europa volto a convertire almeno una quota dei Debiti enormi dei Paesi poveri dell’Africa in altrettanti Fondi di sostegno e investimento per micro progetti e micro-imprese, quanti saranno i Paesi che aderiranno al Piano, attraverso forme di partenariato con le PMI e ONG europee.
Così, oltre al risultato finanziario di trasformazione del Debito in risorsa, si otterrebbe il triplice risultato sociale ed economico: dare lavoro in Africa coi Giovani alle nostre PMI e ONG, creare sviluppo sostenibile ed ecologico nelle Comunità dell’Africa, stabilizzare la loro economia nella loro terra senza dover emigrare in massa.
Questo è il senso del Convegno con le Realtà Rappresentative per poter proporre all’Italia e all’Europa di farsi pioniera nel mondo e portavoce anche nel prossimo G20 a Roma di un nuovo sviluppo sinergico fra Continenti, così interconnessi nell’era globale, per uscire insieme dalla crisi.
Tale proposta si inserisce peraltro in un quadro di RITARDATA attuazione della raccomandazione dell’ONU ai paesi industrializzati circa il raggiungimento entro il 2030 di una soglia di spesa pari allo 0,7% del PIL per l’aiuto allo sviluppo dei paesi poveri o in via di sviluppo, all’interno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Secondo l’ultima relazione resa disponibile dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale l’Italia, ad esempio, si colloca al diciottesimo posto nell’OCSE in termini di rapporto tra APS (aiuto pubblico allo sviluppo) e PIL con lo 0,24%.