All’indomani della Lectio “firmata” Sergio Fabbrini, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha presieduto venerdì 19 agosto nella chiesa parrocchiale di Borgo Valsugana la tradizionale santa Messa in suffragio di Alcide De Gasperi, a 68 anni dalla sua morte avvenuta nella casa di Sella in Valsugana.
Monsignor Tisi ha attribuito allo statista trentino le qualità che la Scrittura affida al profeta Ezechiele, autore della prima lettura liturgica. “Come Ezechiele, egli ha coltivato la fede nel Dio della vita che si prende cura del suo popolo”.
La virtù maggiore di De Gasperi si può riscontrare, a detta di Tisi, nella sua grande “sobrietà“, così come nel possedere una “visione in grado di inserire il particolare nell’universale“.
“Purtroppo oggi – ha constato con amarezza l’Arcivescovo – a decidere è il dettaglio, mente gli uomini grandi non si lasciano piegare dai particolari, ma guardano la vita nella sua complessità.
Sapendo – ha aggiunto don Lauro ripensando in particolare all’esperienza di fede e libertà vissuta da De Gasperi – che Dio abita la nostra vita, così come la vita di un popolo, di una nazione”.
“Questo gigante – ha soggiunto l’Arcivescovo – ha vissuto spesso nella solitudine, non è stato capito anzitutto dai suoi. Ma non ha mai perso la certezza che la pienezza si ottiene nel vivere destinando la vita e tenendo sempre davanti la concretezza del volto delle persone che va – ha ammonito infine monsignor Tisi – ben oltre le contraddizioni delle narrazioni social”.
Durante la s. Messa don Lauro ha avuto modo di ricordare la figlia dello statista trentino, Maria Romana De Gasperi, scomparsa nel marzo scorso. così come il compianto monsignor Armando Costa, grande cultore di De Gasperi e tra i più convinti promotori della causa di beatificazione.