Traversate a rischio di vita e morti di massa nel Mediterraneo, respingimenti illegali, condizioni scandalose nei campi di asilo, Paesi di prima accoglienza sovraccarichi e mancanza di solidarietà tra gli Stati membri dell’UE: Tutto questo invita a concentrare l’attenzione su una delle grandi ferite della nostra società globalizzata e a ricordare che dal 2014 almeno 20.000 persone sono morte nel Mediterraneo mentre fuggivano.
Purtroppo, l’Europa sembra ancora troppo indecisa e priva di empatia di fronte alla questione globale dei rifugiati. Anche se non ci sono soluzioni immediate, è necessario che ci sia la volontà di cooperare veramente, come è successo più volte nella storia dei grandi movimenti di rifugiati. Ciò è stato dimostrato di recente anche dalla volontà di aiutare i rifugiati della guerra in Ucraina.
I vescovi austriaci seguono con sentimenti contrastanti la riforma delle norme sull’asilo in corso nell’Unione europea. Da un lato, noi vescovi accogliamo con favore il fatto che nel Consiglio europeo sia stato raggiunto un accordo di maggioranza su questioni essenziali del pacchetto migratorio e di asilo previsto. Tuttavia, il compromesso negoziato non soddisfa ancora le aspettative di un approccio uniforme e solidale, da tempo richiesto, alle questioni più importanti in materia di asilo e migrazione.
Dal punto di vista dei vescovi, esiste, tra l’altro, il pericolo molto concreto che i centri di accoglienza previsti alle frontiere esterne dell’UE non soddisfino i requisiti dei diritti umani, soprattutto per i bambini. Nei negoziati in seno alle istituzioni europee, chiediamo pertanto che vengano previste eccezioni per le famiglie con bambini nelle procedure di frontiera previste. Il diritto fondamentale all’asilo, il diritto al ricongiungimento familiare, l’imprescindibile dignità umana di tutti i migranti e i richiedenti asilo in ogni fase della procedura di richiesta d’asilo devono rimanere lo standard ed essere sostenuti.
Nei prossimi negoziati tra il Consiglio e il Parlamento europeo sono necessari dei miglioramenti. L’UE ha bisogno di una chiave di distribuzione onesta e solidale, di programmi di accoglienza e reinsediamento umanitari, di un approccio deciso contro ogni forma di violenza nei confronti dei richiedenti asilo, non da ultimo alle frontiere esterne. È necessaria un’equa copertura mediatica di migranti e rifugiati, soluzioni all’aumento delle migrazioni causato dalla crisi climatica e un impegno incondizionato per la giustizia e la pace globali.
Alla luce delle tristi cifre record pubblicate di recente dall’UNHCR, secondo cui 108 milioni di persone sono in fuga in tutto il mondo, è fondamentale l’impegno della comunità internazionale nella lotta alle cause della fuga e in un’autentica solidarietà con i Paesi di origine. Una politica orientata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite è fondamentale, così come la volontà di tutti i cittadini di assumersi la responsabilità quando le persone hanno bisogno di protezione e aiuto.