Viviamo una triste condizione geopolitica con il mondo alla mercè di un dittatore, Putin, condannato” per crimini di guerra e deportazione” e un condannato e pluri inquisito di diversi reati, Trump, salvato dall’immunità presidenziale. Due “Dr Stranamore” pericolosi, ai quali auguriamoci che il buon senso non soccomba al prevalere degli istinti peggiori.

Al duo russo americano andrebbe accompagnato la figura del leader cinese Xi Jinping, che, dei tre, appare il più lucido, forte degli insegnamenti antichi del confucianesimo, di Lao Tzu e di Mao, mentre l’Europa, ultimo baluardo delle democrazie liberali, è ferma nel suo immobilismo, in attesa del voto tedesco, esiziale per la sua stessa sopravvivenza politico istituzionale.

Alle sciagurate prese di posizione quotidiane di Trump risulta incomprensibile l’assenza di reazione dei democratici che, frastornati dalla sconfitta alle presidenziali, sembrano incapaci di assumere un ruolo coerente con la loro storia e tradizione politica. L’unica timida opposizione nel parlamento USA appare quella delle residue componenti storiche repubblicane, mentre nell’area trumpiana, si è aperta una gara a chi le spara più a destra tra Musk e Bannon, entrambi orgogliosi di ostentare il saluto nazista.

Alla convention della destra mondiale il rappresentante dell’estrema  francese, il lepenista Bardella, si è rifiutato di intervenire dopo quanto accaduto con Bannon.

Giorgia Meloni, intervenendo nel pomeriggio dovrà finalmente spiegare la sua esatta posizione, sin qui equilibrista e ondivaga tra Bruxelles e Washington.

In Italia, si assiste al balletto della destra tra Fratelli d’Italia e Lega per dimostrare il miglior posizionamento sull’estrema, con Forza Italia ridotta al ruolo di comprimaria sanza infamia e sanza lode.

Anche a sinistra la situazione è caratterizzata dalla divisione netta in politica estera tra PD e M5S, mentre nell’area cattolica continua una diaspora suicida sul tema delle alleanze, senza che si sia minimamente affrontata la condivisione di un progetto di programma per il Paese ispirato ai nostri valori fondanti della dottrina sociale cristiana.

Da un lato, Tempi Nuovi persegue il disegno di confronto e aggregazione con il PD, mentre Rotondi tenta la strada del riavvio di una nuova Democrazia Cristiana, restando ben fermo sulla sua scelta a destra con la Meloni.

Giorgio Merlo, con Scelta Popolare, ha deciso di tentare l’aggregazione centrista con Forza Italia, rappresentante ufficiale del PPE; tentativo lodevole, anche se la possibilità di un diverso orientamento di Taiani e C. rispetto all’alleanza organica a destra, appare oggettivamente assai improbabile, se non impossibile.

Rotondi e Merlo, sulle diverse opzioni, potranno, anche ottenere qualche utilità sul piano delle candidature,ma, alla fine, finiranno con lo svolgere un ruolo inevitabilmente subalterno rispetto ai rispettivi referenti dante causa.

In tale situazione solo gli amici di Iniziativa Popolare continuano a sostenere la scelta preferenziale al centro, alternativo alla destra nazionalista e sovranista e distinto e distante dalla sinistra senza identità. Una scelta che presuppone il ritorno a una legge elettorale di tipo proporzionale. Non a caso, nell’ipotesi che il governo intendesse procedere sul tema del premierato di impostazione meloniana, Iniziativa Popolare si sta facendo promotrice di un progetto di cancellierato sul modello tedesco, in grado di garantire, da un lato, la repubblica parlamentare con la legge elettorale di tipo proporzionale, e, dall’altro, la governabilità del sistema, con l’istituto della sfiducia costruttiva.

Mi auguro che possa prevalere il buon senso, e che le diverse opzioni sin qui in campo, compreso quanto sta emergendo dopo l’esperienza degli amministratori cattolici a Trieste, possano ritrovarsi nel condividere un programma politico semplice, quanto chiaro al giudizio e degli elettori: difendere e attuare integralmente la Costituzione repubblicana, che contiene larga parte dell’ispirazione personalistica della dottrina sociale cristiana, che i nostri padri costituenti DC seppero infondere al testo fondamentale della nostra convivenza civile.

 

Ettore Bonalberti