- A quanti hanno militato e militano nella Democrazia Cristiana
- A coloro che si ispirano alla Dottrina Sociale della Chiesa
- A quanti credono nell’Umanesimo Cristiano
Da più parti in queste ultime settimane si è levato l’auspicio di un ritorno all’unità di coloro che nell’agire politico si riferisco alla Dottrina Sociale della Chiesa e all’Umanesimo Cristiano.
Vorrei dire con Alcide De Gasperi: «Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me». Voi direte che ormai i giochi sono fatti, le bocce sono ferme, i tentativi precedenti sono finiti a tarellucci e vino.
Eppure desidero, una volta ancora, bussare alla porta della vostra intelligenza politica, della vostra responsabilità di cristiani persuasi che la politica sia la più alta forma di carità, per chiedervi di spendere qualche minuto per riflettere sulla necessità impellente e non più rinviabile di fare qualunque sforzo per ricercare e promuovere l’unità di un centro, non geografico ma ideologico, per coinvolgere quanti – e sono tanti – non si sentono rappresentanti dalle forze politiche in campo.
Essenziale sarà la riscoperta di una ideologia forte e autonoma che si ispiri con convinzione ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa e dell’Umanesimo Cristiano, superando ogni idea di posizionamento geometrico e le costruzioni tradizionali del mondo della politica.
Le ultime due tornate elettorali indicano, ancora una volta, che oltre il 40% dei cittadini italiani non si riconosce e/o non ripone fiducia nei partiti esistenti.
Ma se le molteplici aggregazioni che si presentano sullo scenario politico non convincono, la volontà di procedere disuniti è necrofila!
L’attuale società democratica, nella quale ciascuno è lodevolmente reso partecipe della gestione della cosa pubblica in un clima di vera libertà, esige nuove e più ampie forme di partecipazione alla vita pubblica.
La nostra società si trova oggi all'interno di un complesso processo culturale che segna la fine di un'epoca e l'incertezza di quella nuova che emerge all'orizzonte.
Le grandi conquiste, di cui siamo spettatori, ci spingono a verificare il percorso positivo che l'umanità ha intrapreso nel cammino verso l'acquisizione di condizioni di vita più umane.
Non si possono tacere, d’altro canto, i gravi pericoli verso cui alcune tendenze culturali cercano subdolamente di orientare la legislazione e, di conseguenza, i comportamenti delle generazioni future.
Si può oggi verificare un certo relativismo culturale, che si manifesta nella teorizzazione e nella difesa del pluralismo etico, che determina il declino e la dissoluzione della ragione e dei principi della legge morale naturale, ossia dell’etica.
I vari tentativi che sono stati fatti negli ultimi quindici anni testimoniano un solo fatto: «Non ci si salva da soli»! Meglio: «Da soli non si va da nessuna parte».
E anche se qualche forza aggregante riuscisse a essere rappresentata da 1 o 2 soggetti, sembra legittimo cantare vittoria?
La lunga stagione della diaspora democristiana (1993-2022) tuttora in corso, nonostante i diversi tentativi operati a destra, a sinistra e al centro dello schieramento, esige una indifferibile ricomposizione moderata di una vasta area democratica, popolare, liberale, riformista, europeista, collegata strettamente alle scelte di politica estera volute da De Gasperi e dalla DC nel 1949 (NATO) e UE (1954).
Nel ricordo di un monito a tutti noto di Alcide De Gasperi “solo se saremo uniti saremo forti, solo se saremo forti saremo liberi“, invito cordialmente voi, cari amici, a porre ogni sforzo per costruire con urgenza un nuova area “umanista cristiana”, come il naturale argine alle posizioni radicaleggianti di sinistra e alle posizioni sovraniste e populiste, per affermare i valori democratici e liberali.
Tutti coloro che si riconoscono in questi principi e in questi valori diano vita con urgenza a un patto federativo per seguire una comune linea politica soprattutto in vista delle prossime elezioni europee.
Fedeli al principio dell’essere prima che del fare, occorrerà un bagno di grande umiltà per immergersi nei valori fontali, riscoprirne l’anima, andare alle radici; oggi si direbbe - con un orribile fonema anglosassone - riesaminare la mission!
Il primo impegno sia quello dell’impegnarsi tra gli uomini e in favore degli uomini, senza ambizioni e senza pretese. Si tratta di una “retorica dell’anima”, che dà senso alla suggestiva idea di realizzare l'incarnazione storica e politica dell’umanesimo cristiano attraverso la costruzione di una società ispirata ai valori della giustizia e della solidarietà, fedeli al patrimonio fondamentale del cattolicesimo democratico in favore di tutto il Paese che incarnarono Alcide De Gasperi e Luigi Sturzo.
Si tratta ora di non perdere nulla dello spirito di allora pur attuandolo e situandolo nella cultura contemporanea complessa e difficile da qualcuno definita “liquida”.
Lo spirito di allora, incarnato nell’oggi, farà sì che il gruppo che si ispira alla Dottrina Sociale della Chiesa e all’umanesimo cristiano sia la coscienza critica di questo Paese sempre più alla deriva non solo in quanto a valori, ma anche in quanto a progettualità e prospettive.