Sarà affidata a Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve dal 2022, la Lectio degasperiana 2024, in programma il prossimo 18 agosto a Pieve Tesino.

Sarà affrontato il tema il tema: “Il deserto della democrazia e la rinascita della politica“. La sua sarà una Lectio dai risvolti originali, in cui l’analisi storica incontrerà le suggestioni della sapienza biblica nel delineare il carattere quasi profetico dell’esperienza degasperiana.

La figura di De Gasperi non cessa di essere da stimolo per il nostro tempo. A 70 anni dalla sua scomparsa, il suo pensiero e la sua opera di statista appartengano ad un momento speciale della storia del Novecento. Le scelte del decennio di governo degasperiano hanno affrontato o anticipato tutte le difficoltà e tutte le aspirazioni della politica contemporanea, definendo i tratti quasi biblici di una marcia attraverso il deserto della democrazia e della miseria in cui si trovava l’Italia alla fine della Seconda guerra mondiale.

Con passo sicuro, attraverso sentieri mai battuti prima e coinvolgendo tutte le forze antifasciste e democratiche, De Gasperi ha guidato il Paese verso una nuova stagione della democrazia. Garantiti all’Italia un quadro economico e una collocazione internazionale favorevoli alla ricostruzione, dal 1948, una volta approvata la Carta costituzionale, per la politica italiana si apriva la strada del confronto politico e della militanza che ha consentito di dare identità e diritti a un popolo e di immaginare l’approdo europeo come una vera e propria “terra promessa” di pace e prosperità. Come accadde a Mosè, anche lo statista trentino morirà prima di raggiungerla con il suo popolo.

Se il deserto di ieri è forse anche un po’ il deserto di oggi, la Lectio degasperiana 2024 racconterà che proprio nel momento della prova l’impegno politico può tornare ad essere ispirato dal desiderio di futuro e di felicità. Purché il «profeta» non venda illusioni, ma parli con parole di verità, anche a costo di dire cose scomode e scoprirsi incompreso.

Un leader politico, capace di annullarsi nel servizio al bene comune, non può essere né vanitoso né accomodante: così fu De Gasperi, un democristiano «a modo suo», un cattolico libero, che visse fino in fondo l’inquietudine e il tormento di un compito magnifico: difendere la democrazia con il metodo della libertà.

dal sito della Diocesi di Trento