Il 3 giugno sono trascorsi 60 anni dalla santa morte di Papa Giovanni XXIII in Vaticano. È il giorno del suo natale in paradiso.
Il suo pontificato è stato lungo poco meno di un lustro; tornò alla casa del Padre alle ore 19:49 del 3 giugno 1963, mentre in Piazza san Pietro il Cardinale Vicario di Roma concludeva la Santa Messa. Fu canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014 assieme a Giovanni Paolo II. A dichiararlo beato era stato proprio Papa Wojtyla, il 3 settembre 2000.
Rendiamo grazie a Dio per la sua santa vita e la sua splendida opera in tanti campi della vita della Chiesa e dell'umanità. E oltre ad ammirarlo, imitiamo le sue virtù.
San Giovanni XXIII fu un profeta che incoraggiò la speranza di un mondo nuovo in cui regnassero la giustizia e la pace.
È stato il Vescovo di Roma semplice e gentile: è stato il Papa della “carezza ai bambini”; è stato il Papa della visita al carcere di Regina Coeli. Giovanni XXIII diviene successore di Pietro il 28 ottobre 1958.
È stato il Papa delle grandi encicliche "Mater et Magistra" e "Pacem in terris" , quest'ultima scritta per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, pochi mesi prima della sua morte.
Amato da cristiani e non: è stato «il Papa buono». Quando è stato eletto aveva un sogno: convocare il Concilio Ecumenico Vaticano II, che sarebbe stata una nuova Pentecoste per avvicinare la Chiesa al mondo contemporaneo. E tre mesi dopo l'elezione, il 25 gennaio 1959, ai Cardinali basiti, riuniti nella sala capitolare del monastero benedettino di San Paolo fuori le Mura, annunziò la sua decisione di celebrare un Concilio ecumenico. E disse di volere un Concilio pastorale e di aggiornamento.
Secondo il grande cuore di Papa Giovanni il Concilio avrebbe dovuto essere di breve durata, «custodire il sacro deposito della dottrina cristiana» e «insegnato in forma più efficace», in modo che rispondesse alle esigenze del tempo presente (Gaudet Mater Ecclesia, discorso d’apertura del Concilio, 11 ottobre 1962, 5.1).
E perché non vi siano dubbi il venerato Pontefice chiarì: «Il ventunesimo Concilio Ecumenico — che si avvale dell’efficace e importante aiuto di persone che eccellono nella scienza delle discipline sacre, dell’esercizio dell’apostolato e della rettitudine nel comportamento — vuole trasmettere integra, non sminuita, non distorta, la dottrina cattolica» (Gaudet Mater Ecclesia, discorso d’apertura del Concilio, 11 ottobre 1962, 6.2).
Ha chiesto un “aggiornamento ” per la Chiesa, chiedendo che sia come “una fontana al centro della piazza del paese” e non un museo pieno di opere d'arte.
Ha smantellato gli argomenti dei profeti di sventura con fiducia e gentilezza.
Angelo Giuseppe Roncalli, figlio di una semplice famiglia contadina di Sotto il Monte piccolo paese del bergamasco, con una solida formazione intellettuale, mantenne sempre la semplicità e la saggezza della gente di campagna; soprattutto, la sapienza del cuore.
Ha scritto un utilissimo Decalogo della serenità, che continua ad aiutarci:
- Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere il problema della mia vita tutto in una volta.
- Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà; non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non pretenderò di migliorare o di disciplinare nessuno tranne me stesso.
- Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
- Solo per oggi mi adatterò alle circostanze senza pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei desideri.
- Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche lettura buona, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell’anima.
- Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
- Solo per oggi farò almeno una cosa che non desidero fare e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.
- Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino, ma lo farò. E mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.
- Solo per oggi crederò fermamente, nonostante le apparenze contrarie, che la buona Provvidenza di Dio si occupa di me come se nessun altro esistesse al mondo.
- Solo per oggi non avrò timori.