Conclusa la 50^ Settimana sociale dei cattolici italiani svoltasi a Trieste (3-7 Luglio 2024), serve riflettere sulle principali indicazioni emerse, da intendersi  come stimoli per un nuovo avvio dell’impegno dei cattolici italiani sul piano etico, culturale, sociale e politico. La nascita della “Rete di Trieste degli amministratori” e “ La Lettera delle associazioni al Paese”, il documento dei diversi movimenti (Ac, Acli, Agesci, Sant’Egidio, Rinnovamento, Focolari, Movimento cristiani lavoratori, Comunione e liberazione) della variegata realtà socioculturale cattolica italiana, costituiscono due elementi interessanti da cui ripartire, in preparazione dell’auspicata Camaldoli 2.0, momento di confronto e di condivisione della nuova proposta politico programmatica ispirata dai valori della dottrina sociale cristiana.

Ritengo quanto mai interessante la nota editata su Il Popolo il 17 Marzo scorso: https://www.ilpopolo.cloud/editoriali/186-l-impegno-dei-cattolici-in-politica.html che evidenzia i limiti e le caratteristiche qualificanti di impegno dei cattolici in politica, alla luce dell'Umanesimo Cristiano. È un testo che andrebbe letto con molta attenzione, perché contiene alcune indicazioni essenziali per l’impegno dei cattolici, coerente con i valori di riferimento della dottrina sociale e dell’Umanesimo cristiano.

Così come credo sarebbe opportuno avviare in tutte le realtà locali un momento di dialogo e di confronto tra le diverse espressioni organizzative sociali, culturali e politiche presenti, per discutere dalla base i problemi e le attese delle elettrici e degli elettori, dei giovani e degli anziani, in una fase delicatissima della politica nazionale, europea e internazionale.

Approfondiremo in tal modo i megatrends presenti a livello territoriale, là dove si attivano concretamente i processi del pensare globale e dell’agire locale, acquisendo le istanze e i bisogni presenti tra le diverse categorie, gli interessi e i valori della cui sintesi è il compito principale della politica.

Siamo una delle poche realtà sociali e culturali che hanno alle spalle il patrimonio straordinario delle encicliche sociali degli ultimi Papi, interpreti delle più importanti trasformazioni epocali a livello geopolitico, etico, culturale, economico e sociale, e che  possono utilizzare il grande lavoro preparatorio derivabile dai documenti raccolti alla vigilia della 50^ Settimana sociale di Trieste (https://www.settimanesociali.it/).

Un lavoro sviluppato sui temi: Ambiente, agricoltura e territorio; Convivenza, cittadinanza e stili di vita; Cultura e informazione; Giovani, educazione, formazione; Lavoro, impresa, innovazione; Pace, diritti, legalità; Welfare e inclusione sociale. Tutto questo potrà favorire la partecipazione e il dialogo della base e dalle diverse realtà territoriali potranno scaturire documenti e proposte da sottoporre al confronto e al dibattito della Camaldoli 2.0, momento della traduzione nella città dell’uomo degli orientamenti emersi da Trieste e dalle diverse realtà di base, premessa per l’auspicata ricomposizione politica dei cattolici italiani: democratici, liberali e cristiano sociali, superando la lunga diaspora post democristiana (1993-2024), che ha ridotto alla subordinazione e all’irrilevanza una delle culture politiche che sono state alla base del patto costituzionale.

Al populismo dilagante in Italia e in Europa, la sfida andrà raccolta da noi DC e Popolari e da Camaldoli 2.0 dovrà uscire il programma dei Popolari per l’Italia, ispirato dai valori della dottrina sociale cristiana e in perfetta sintonia con quelli della Costituzione repubblicana, che intendiamo difendere e attuare integralmente insieme alle forze politiche sintonizzate su questo obiettivo.

Ettore Bonalberti