Gran festa a Rimini per i cent’anni dell’Istituto Maria Ausiliatrice, meglio conosciuto come la scuola dei Salesiani. La celebrazione, presieduta dal vescovo mons. Nicolò Anselmi, ha visto anche la presenza del sindaco Jamil Sadegholvaad, ex allievo salesiano come Alberto Marvelli, come Silvio Berlusconi e Benito Mussolini.
“All’istituto e all’oratorio salesiano di viale Tripoli – ha detto il sindaco – sono legati tanti ricordi della mia adolescenza, così come certamente dell’adolescenza di tanti riminesi”. “Nei suoi cent’anni di storia – ha proseguito Jamil – l’istituto ha accompagnato la crescita di migliaia e migliaia di riminesi, con l’asilo infantile, la scuola elementare, il laboratorio e l’oratorio. Iniziative che hanno fatto dell’istituto un grande spazio di socialità, relazioni, vita di comunità capace anche di adattarsi alle nuove esigenze dettate dai tempi che cambiano”: “L’Istituto Maria Ausiliatrice – ha concluso – è un pezzo di storia della città”.
L’incontro, che si è voluto definire “celebrativo-commemorativo”, era rivolto ai docenti, agli alunni, ai genitori ed agli amici dell’opera e della famiglia salesiana, realtà queste intese a formare “onesti cittadini e bravi cristiani”, proprio come voleva Don Bosco. In maniera speciale è stata ricordata, a due mesi dalla morte, Juliet, la più giovane delle ex allieve.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice, che puntano alla creazione di una comunità educante sulla base del carisma salesiano, non si stancano di far presente che l’educazione è cosa di cuore e non può essere separata dalla fede. Il loro motto è “Piedi in terra ma cuore in cielo”. Viene in mente a questo proposito il non dimenticato mons. Luigi Giussani che, ai camerieri che l’avevan servito in tavola ad un pranzo dei Memores, disse una volta, applaudendoli, che “proprio per fare un lavoro terra-terra occorre un cuore tutto cielo-cielo”.
Ruggero Morghen