Questi incontri sparsi per l’Italia si chiamano “Meet the Meeting”. Nella sede della Fondazione Caritro, in via Calepina a Trento, ecco una presentazione pubblica del Meeting di Rimini edizione 24, come ora si dice, in programma alla Fiera dal 20 al 25 agosto prossimi.
Un bozzetto del mondo nuovo, per dirla con don Giussani che contribuì ad avviarlo ormai 45 anni fa. Una proposta sfidante, secondo Paolo Cainelli dei Memores Domini, un Meeting più a misura d’uomo secondo Salvatore Cinquemani, il responsabile amministrativo della kermesse romagnola attento alle buone pratiche, alle pratiche virtuose. “La vita a episodi – assicura Salvatore -, la vita schizofrenica non mi interessa”. E “i miei amici sono di altri movimenti, o di altre fedi”.
Parole d’ordine: “C’interessa dirlo al mondo”, “Costruire il Meeting” (ecco l’appello ai volontari), “L’altro è una ricchezza, una risorsa”. Armando Faccioli, volto storico di Cielle del Trentino (anzi di Rovereto), parla espressamente di “clima del Meeting” in cui immergersi. Anche qui, come agli inizi del movimento dei Focolari, ci sono quelli che Luigino Bruni chiamerebbe i “fioretti”. In programma quest’anno anche una mostra sul nostro De Gasperi, presentato(si) evangelicamente come servo inutile. Confermato inoltre, ed ampliato, il cosiddetto “Villaggio ragazzi”, mentre si parla apertamente di preghiera multiculturale: qualsiasi cosa questo significhi.
Ruggero Morghen