di Luigi Rapisarda
La dichiarazioni del Segretario Totó Cuffaro ci rassicurano su ogni ipotesi di intese federative con FdI, incompatibili con i Valori, la cultura e gli ideali della Dc. Con riferimento a possibili future intese con FdI, riportate ieri dal quotidiano La Sicilia, ci rassicurano le dichiarazioni del segretario Toto Cuffaro di ieri, all’ agenzia Agi, con cui ha smentito ogni prospettiva di questo genere, che qui riportiamo:
Dc: Cuffaro, "Mai partecipato a incontro con Lollobrigida"
(AGI) - Palermo, 28 mar. - "Non ho mai partecipato ad un incontro con il Ministro Lollobrigida, smentisco io, prima che, giustamente, lo faccia lui. Con tutto il rispetto che ho per il partito di FdI e la stima per la Meloni, riconosciuta leader della coalizione, ne io ne la DC abbiamo mai pensato di fare una federazione con FDI". Lo dichiara Toto' Cuffaro, segretario nazionale della DC, in merito ad alcuni articoli giornalistici. "La Democrazia Cristiana e' e resta - continua Cuffaro - un partito di centro che ha scelto di stare nella coalizione di Centrodestra e, in Sicilia, al fianco del Presidente Schifani. Continueremo ad impegnarci insieme a Noi Moderati, e a chi vuole stare con noi, per la costituzione di un'area di centro, autonoma, ma convinti partecipi della coalizione di Centrodestra". (AGI)Com/Fab 08:56 28-03-2025
In realtà nell’articolo a mia firma non si è fatto riferimento ad incontri con l’on. Lollobrigida, ma solo, riprendendo il dato riportato su La Sicilia, come non smentito da Totò Cuffaro, ad un riferito incontro con l’on.G. Rotondi.
Ciò, al di là di quello che potrebbe essere stato l’oggetto di questo possibile incontro, di per sé legittimo, come tutti gli incontri di natura politica ascrivibili alle quotidiane e futuribili dinamiche parlamentari (tra l’altro c’è sul tavolo, mentre è in corso una controversia giudiziale, la questione della ricomposizione dell’area democristiana)ha posto il problema ipotetico, ricorrendo al metaforico dilemma dell’eroico Odisseo, sulle insidie, e soprattutto sui confini entro i quali possano estendersi possibili collocazioni future della Dc nelle dinamiche elettorali all’interno di questa coalizione di centrodestra senza confliggere con gli ideali e le prassi politiche del partito che fu di De Gasperi e Moro.
Tuttavia pur nel rispetto delle scelte contingenti del partito, non andrebbe esclusa in linea di principio, nella prospettiva di una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, l’obiettivo di una coalizione centrista alternativa alle destre Populiste e sovraniste e alla sinistra radicale e massimalista.
Sono sicuro che questo aspetto sarà oggetto di schietto confronto nelle assise del partito.