IL POPOLO

Attualità

Un articolo fondamentale che gli italiani non hanno letto e che pertanto è rimasto inattuato. All’inizio degli anni ’60 del secolo scorso era opinione corrente, soprattutto fra i giovani, che i Padri costituenti, scrivendo gli artt. 48, 51, e 49 della nostra Carta, avevano disegnato un Ordinamento che garantisce a tutti i cittadini il massimo di partecipazione democratica “razionalmente pensabile”.
La diciottesima edizione della Lectio degasperiana che si è tenuta a Pieve Tesino il 18 agosto 2021 ha inteso rileggere alla luce dell’esperienza degasperiana alcuni dei temi più urgenti del nostro tempo. E, tra i molti, spicca certamente la riflessione sul ruolo del potere pubblico e dell’economia nell’organizzare e dirigere la vita dei cittadini. La Lectio 2021, intitolata “Tra Stato e Mercato, le Comunità. Ispirazioni degasperiane”, ha inteso affrontare in maniera diretta la questione, mettendo a confronto, anche dialettico, due figure di grande esperienza e capaci pertanto di arrivare all’essenza delle questioni: l’avv. Giuseppe Guzzetti, già senatore, Presidente della Regione Lombardia, della Fondazione Cariplo e di ACRI - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, e l’ex Ministro dell’Economia e delle Finanze, prof. Giulio Tremonti.
Se le stelle in politica potevano identificare qualcosa di buono, con oggi il tutto tramonta inesorabilmente e ignominiosamente. E adesso? Adesso niente, purtroppo niente, c'è Biden il democratico, il quale batte in ritirata, mentre le immagini ci offrono i libanesi con gli occhi stanchi e non più in grado di reagire e gli afghani che preferiscono gettarsi dagli aerei, pur di non morire trucidati dai taleban. E poi, non resta nemmeno la coscienza di chi era o doveva essere il gendarme del mondo.
La disussione sul DDL Zan, oltre alla problematica relativa alla libertà di espressione e al giorno 17 maggio quale giornata nazionale in cui si promuoverà la cultura del rispetto e dell’inclusione e il contrasto dei pregiudizi motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, con intervennti nelle scuole di ogni ordine e grado, reca con se una ancora ambigua proposta in ordine alla identità di genere. L'identità di genere riguarda il sentirsi uomo o donna: identità che non deve coincidere obbligatoriamente con quella biologica: ci si può, per esempio, sentire uomo in un corpo da donna, o viceversa (si parla in questo caso di disforia di genere). L’identità di genere è la percezione che una persona ha di sé come appartenente al genere femminile o maschile anche se opposto al proprio sesso biologico; per cui non si è maschio o femmina in base al dato oggettivo di natura, ma in base alla percezione soggettiva di come ci si sente al momento. L’obiettivo è «instillare» sin dalla più tenera età questa idea di uomo: fluida e in fieri.
Civiltà dell’Amore sostiene che lo sviluppo socio – economico nel Sud del mondo possa efficacemente esse-re realizzato mediante politiche di sostegno alla creazione e sviluppo di microimprese locali, i cui attori protagonisti siano gli stessi soggetti che, dovrebbero beneficiare di aiuti umanitari. In altre parole, la proposta è di utilizzare risorse economiche e finanziarie generate in paesi ricchi non per trasferire beni di prima necessità ai paesi poveri, ma per trasferire la capacità di generare ricchezza attraverso organizzazioni imprenditoriali di piccola dimensione.
La Democrazia Cristiana e l’Unione di Centro si ritrovano a Torino, in previsione delle elezioni amministrative, sotto un simbolo comune. Esso propone in grande evidenza lo scudo crociato sturziano, che, dal 1919, ha rappresentato prima i popolari e in seguito i democristiani. Con questa scelta torinese si dà concreta attuazione, alla vigilia di un importante appuntamento elettorale, ai propositi manifestati in occasione del centounesimo anniversario della fondazione del Partito Popolare Italiano, calandoli nella realtà dell’attuale momento storico.
L' Accademia dei Responsabili Cattolici insieme all'Arcidiocesi di Madrid e con il sostegno dalla Fondazione Konrad Adenauer promuovono il II Incontro Internazionale dei Cattolici con responsabilità politiche che si terrà dal 3 al 5 settembre prossimo nella città di Madrid, Spagna, dedicato al tema "Una cultura dell'incontro nella vita politica per il servizio dei nostri popoli”. L'incontro sarà aperto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, con la conferenza: Cultura dell'incontro e amicizia civica in un mondo in crisi.
Il libro a cura di Gennaro Acquavivia sarà presentato giovedì 19 giugno a Venezia con la partecipazione di qualificati e competenti Ospiti, i quali contribuiranno a mettere in evidenza, appunto, "Il riformismo di Gianni De Michelis". Il leader socialista è stato deputato dal 1976 al 1994, ministro delle Partecipazioni Statali dal 1980 al 1983, ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale dal 1983 al 1987, vicepremier dal 1988 al 1989 e ministro degli Affari Esteri dal 1989 al 1992.
Il sistema migliore per governare è quello di dividere, una vecchia regola: spezza il Paese ma consente il potere. L’Italia è la metafora di ciò che non funziona. Che il Paese, grazie anche alla pandemia, sia diviso è indubbio. Emerge tutto ciò che non va. L’insipienza si paga e noi l’abbiamo pagata carissima.
Tutti sappiamo che le emergenze sono altre. Sociale, economica e, purtroppo, ancora sanitaria. Ma sappiamo, altresì, che la politica non si può arrestare e prosegue il suo cammino, anche se accidentato e sempre più balbettante. Un esempio calzante, al riguardo, riguarda proprio la legge elettorale, la madre di tutte le leggi, per dirla con un grande cattolico democratico, Mino Martinazzoli. Purtroppo noi sappiamo, ormai da tempo, che le leggi elettorali sono il frutto delle convenienze momentanee e dell’opportunismo di partito in quel particolare momento politico.