IL POPOLO

Attualità

Sono trascorsi cinque anni dalla scomparsa di Luciano Faraguti, che è stato uno degli amici e colleghi di partito tra i più importanti della mia esperienza politica. L’avevo conosciuto che non avevo vent’anni, lui di sette anni più vecchio di me, in quello che al tempo era un fisiologico ricambio nel Movimento Giovanile della DC. Mi bastò il suo sguardo, sempre caratterizzato da una sottile ironia e quel buffetto datomi sulla guancia, invitandomi a meglio attrezzarmi in fatto di abiti dei politici, quasi a predirmi una futura vita di parlamentare DC, che era nella prospettiva di quasi tutti i migliori giovani della Democrazia Cristiana.
WORLD-LAB è una “rete informale” di esperti internazionali di diverse formazioni scientifiche ed estrazioni culturali, facenti capo al sito www.worldlabnetwork.ru ,con sede a Mestre (VE). Essi condividono la duplice convinzione:che l’attuale modello di sviluppo occidentale, oramai imperante, è avviato al collasso sociale ed ambientale;che esiste un’ insperata via d’uscita, alla nostra portata, da imboccare urgentemente. Il saggio “Verso un mondo nuovo” un libro utilissimo da leggere, in quanto descrive con grande rigore un nuovo modello di società alternativo a quelli attualmente in atto nell’età della globalizzazione.
Gerardo Bianco è morto a Roma all’età di 91 anni. Molti amici lo ricordano storico esponente della Democrazia cristiana ed ex segretario del Partito popolare italiano. Era originario della provincia di Avellino. Deputato alla Camera per nove legislature (dal 1968 al 2008) ha ricoperto vari incarichi parlamentari, tra cui quello di capogruppo della Dc e vicepresidente della Camera dei Deputati. E’ stato ministro della Pubblica istruzione nel sesto governo Andreotti. La Democrazia Cristiana partcipa al lutto della Famiglia Bianco partecipando le espressioni di profondo cordoglio alla Consorte e ai figli e affidando l'anima del Caro Amico alla misericordia del Signore in attesa della risurrezione.
Nel quadro delle celebrazioni per il 68.mo anniversario della morte di Alcide De Gasperi, dopo aver ringraziato - tra gli altri - l’Arcivescovo di Trento per la sua consolidata partecipazione a questa ricorrenza; il parroco e il sindaco di Borgo Valsugana; la figlia di Alcide De Gasperi signora Paola, il senatore Aldo Degaudenz ha ricordato alcuni momenti dell’esperienza del giovane cattolico Alcide De Gasperi, un Trentino nell’Impero Austro-Ungarico sensibile al movimento dei cristiano-sociali ispirato dall’enciclica “Rerum Novarum” del papa Leone XIII. Il giovane Alcide De Gasperi, molto battagliero e determinato sarà protagonista di molte vicende durante il periodo giovanile. Il 19 luglio 1905: Alcide si laureò a Vienna “con distinzione” in filologia moderna. Negli anni seguenti sarà eletto, Consigliere Comunale a Trento 1909, Deputato al Parlamento di Vienna nel 1911, Deputato alla Dieta di Innsbruck nel 1914
All’indomani della Lectio “firmata” Sergio Fabbrini, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha presieduto venerdì 19 agosto nella chiesa parrocchiale di Borgo Valsugana la tradizionale santa Messa in suffragio di Alcide De Gasperi, a 68 anni dalla sua morte avvenuta nella casa di Sella in Valsugana.
Il 18 agosto 2022 ha avuto luogo a Pieve Tesino (Trento) la XIX Lectio Degasperiana 2022. Relatore Sergio Fabbrini. Suggestivo il tema. Alcide De Gasperi non aveva dubbi: il progetto europeo era anzitutto un antidoto alla guerra: la risposta al desiderio di pace di una generazione invecchiata tra due guerre mondiali. Attraverso una complessa costruzione istituzionale quell’intuizione è riuscita ad allontanare per decenni la guerra da un continente che pure ne aveva fatto una delle note dominanti della sua storia. Ma nulla è ottenuto una volta per tutte: gli sviluppi drammatici della guerra in Ucraina oggi rivelano tutta la fragilità della pace europea. Sergio Fabbrini, uno dei massimi esperti di relazioni internazionali e di scienza politica, ha cercato nel pensiero e nell’opera dello statista trentino risposte oneste alle urgenti domande che la situazione internazionale pone.
Il vocabolo “elezione” etimologicamente significa “scelta” (dal latino eligere, scegliere). Il 25 settembre prossimo gli italiani – il popolo - sono chiamati a scegliere votando per il rinnovo dei membri delle due Camere del Parlamento della Repubblica: 400 deputati e 200 senatori. Li sceglieranno fra candidati che sono già stati scelti dai partiti. Più precisamente dai “capi” dei partiti che sono in grado di presentare le rispettive “liste elettorali”.
Leonardo Del Vecchio ci ha lasciati. Scompare con lui una delle figure imprenditoriali più importanti del nostro Paese. Ricordo la visita che col Presidente Giulio Andreotti facemmo nel 1989, con Andreotti capolista della DC per il Nord Est. Nel percorso da Belluno alla sede di Luxottica, le donne si affacciavano ai balconi per salutare il Presidente ed era tutto uno sventolio di tricolori e di bandiere bianche scudocrociate.
Parterre d’eccezione a Vicenza per presentare l’ultimo libro di Marco Follini su Aldo Moro. Una platea politicamente molto trasversale, quasi da larghe intese, ha ascoltato il racconto dell’autore che con lo statista democristiano ha avuto un rapporto di grande vicinanza. Favorito anche dalla consuetudine che l’allora segretario del movimento giovanile del partito aveva con il leader assassinato dalle Brigate Rosse. “Via Savoia. Il labirinto di Aldo Moro” (La Nave di Teseo), prefazione di Marco Damilano, è l’ultimo tassello di una bibliografia sulla vita e sulla fine di Aldo Moro che con il passare degli anni mette sempre più in chiaro alcune verità, ormai ben delineate, e contestualmente amplia le tante zone d’ombra di una vicenda che ha stravolto la storia del nostro Paese.
Roberto Ruffilli è nato a Forlì il 18 febbraio 1937 e vi è morto il 16 aprile 1988. Docente presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Senatore della Repubblica nelle legislature IX e X. Il 16 aprile 1988 le Brigate Rosse Partito comunista combattente (BR-PCC), proprio pochi giorni dopo la nascita del nuovo governo presieduto da De Mita (di cui Ruffilli era amico e consigliere), assassinarono Roberto Ruffilli. Egli era appena rientrato nella sua casa da un convegno in città.