IL POPOLO

Attualità

La politica italiana sembra ferma, ristagnante. Il governo Draghi ha messo a tacere tutti sulle cose serie. Sulle stupidaggini, che si becchino pure. Questo governo anomalo, ma essenziale, in un silenzio non usuale, che fa disperare i cronisti, fa. Non fa annunci, previsioni, futurologia. Non si tengono più Consigli di ministri alle 22 .00 di notte, preceduti da “vertici” infiniti, fatali, con le stesse persone, sviluppando la politica del gerundio (stiamo facendo, stiamo pensando, stiamo preparando). Questo governo fa.
Robert Schuman, considerato uno dei padri dell'Europa odierna, potrebbe essere dichiarato venerabile nel prossimo mese di luglio. Il quotidiano francese Le Point ha rivelato che il Vaticano dovrebbe riconoscere uno dei padri fondatori dell'Europa, Robert Schuman, come "venerabile" il prossimo luglio, il che sarebbe un primo passo verso la sua beatificazione. Aprendo la strada alla santità di questo ministro della secolare Repubblica Francese, Papa Francesco cerca anche di riabilitare la politica: fare dell'impegno disinteressato alla res publica un atto supremo di carità.
Quella foto con il Presidente, alle cui spalle vi è lo stendardo della stella a cinque punte è, già di per sé, l'immagine di uno Stato, se non sconfitto, quantomeno ferito. Quei giorni, da come raccontatomi, pure da esponenti della corrente Morotea (Mario Tassone e Nino Gemelli, in primis), sono stati, veramente "La notte della Repubblica", una notte che a tutt'oggi è fitta, eppure se l'impegno dei popolari e democratici cristiani si rinverdira' (non dimenticando mai l'esempio di Moro) potremo, in questo caso senza disgrazie, noi tutti dire: "...e quindi uscimmo a riveder le stelle" (Dante Alighieri)".
Una storia popolare. E’ questo il titolo del volume edito da Cantagalli di Siena con l'introduzine del cardinale Camillo Ruini (che pubblichiamo integralmente). Il libro parla di sessant’anni di storia del nostro Paese, vissuti e visti attraverso gli occhi di un ragazzo che incontra molto presto una proposta cristiana che lui definisce affascinante, quella di Comunione e Liberazione, e poi diventa uomo sempre seguendo le tracce di quell’incontro, ma anche trovandosi ad assumere responsabilità in campo civile e politico via via più importanti. Non si tratta della storia di un uomo solo, ma è anche la storia di un popolo fortemente coeso, che cammina con lui. Il cardinale Ruini conclude “con una brevissima riflessione personale: Roberto Formigoni è stato costretto a una conclusione traumatica e immeritata della sua esperienza politica. È stato un danno non solo per lui ma per quanti condividono con lui una certa visione dell’Italia e del suo futuro”.
Il Covid ci ha portato via un altro amico: Silvio Lega. Senza il suo aiuto nel 2011-2012 non si sarebbe potuto procedere all’autoconvocazione del consiglio nazionale della DC, del partito, cioè, “mai giuridicamente sciolto”. Resterà in tutti noi il ricordo della sua fervida intelligenza politica, la ferma convinzione sui principi fondanti della democrazia liberale e una passione civile conservata intatta dagli anni delle sue prime esperienze politiche nella DC.
Il Popolo italiano 73 anni fa scelse la DC di De Gasperi alla guida dell'Italia e il Paese poté così vivere, col progresso sociale ed economico, una lunga stagione di pace e di libertà. Noi eredi della lunga tradizione democratico cristiana siamo impegnati a riportare in campo la nostra cultura politica ispirati dalla dottrina sociale cristiana. La Democrazia Cristiana è fiera di questo suo compito: non deluderà la fiducia che il popolo italiano ha riposto in essa, si dimostrerà pari alla sua grande responsabilità: ne prende solenne responsabilità, ne prende solenne consapevole impegno.
In una ridente giornata di aprile, ancora attanagliati dalle restrizioni anti-covid, in attesa che il piano vaccinale si dispieghi nella sua massima potenzialità, con l’arrivo di nuove forniture, ho avuto il piacere di soffermarmi,via web,con il Sen. Renzo Gubert, Presidente del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana , discutendo sugli attuali scenari dell’azione di governo e sulle dinamiche future che si intravedono necessarie in una visione di paese che riescano, finalmente, a dare una inversione di tendenza capace di farsi artefice di un armonico processo di sviluppo e di progresso per l’intero territorio.
Quando riapre una testata giornalistica è sempre una festa. Quando a riaprire, è la testata storica del tuo partito, come il Popolo, è una gioia. Ringrazio tutti coloro che sono riusciti nell’impresa, ridando vita al nostro quotidiano fondato nel 1923 che, da cartaceo, assume adesso la nuova veste on line.
Il ridestarsi di questo eroico quotidiano nel panorama del giornalismo, sia pure nella sua nuova veste on line, non avviene in un momento qualsiasi ma nel frangente più angoscioso della nostra Italia, messa in ginocchio da una pandemia che non accenna ad attenuarsi, ma dove, al contempo, è forte il bisogno di reinventare, con progetti credibili e autorevoli, il futuro delle nostre comunità.
Si è svolta mercoledì scorso per via telematica l’assemblea della Federazione Popolare dei Democratici Cristiani per esaminare fattivamente il progetto di ricomposizione dell’area cattolico democratica e cristiano sociale. Udita la relazione del Presidente, on. Giuseppe Gargani, ha approvato ad amplissima maggioranza, con sole due astensioni, il documento allegato. I partiti che fanno parte della Federazione Popolare dei Democratici Cristiani assumeranno le decisioni conseguenti nei rispettivi Organi statutari.