Cent’anni fa, nel luglio del 1923, don Luigi Sturzo si dimetteva da segretario politico del Partito Popolare. Al congresso di Torino, nell’ultimo discorso ufficiale pronunciato come segretario, aveva rivendicato la ragion d’essere del partito popolare affermando: “Ci sentiamo di non aver finita la nostra giornata politica” e “Mai come ora ci sentiamo popolari”. Alla fine di luglio, nonostante l’opposizione dei popolari, viene approvata la legge Acerbo, che riforma la legislazione elettorale in Italia (in novembre la approverà anche il Senato). In agosto venne ucciso don Giovanni Minzoni, parroco di Argenta. “Il mondo cattolico – nota la Fanello Marcucci – si trovò diviso su questo drammatico avvenimento”.
A ottobre Il Popolo, giornale fondato da Giuseppe Donati, diventa l’organo ufficiale del Partito popolare: “era il traguardo – rileva la Fanello Marcucci - per il quale tante volte Attilio Piccioni e gli esponenti della sinistra si erano battuti”. Il 27enne Igino Giordani insegna al liceo “Cicerone” di Roma e collabora con i suoi articoli a Il Popolo. Ne assume anzi la direzione. Giordani diverrà poi cofondatore del movimento dei Focolari, assumendo il nome di “Foco”: così egli “spesso viene affettuosamente riconosciuto nel Movimento dei Focolari”, precisa don Silvestre Marques, postulatore della sua causa di canonizzazione.
Nella prefazione a “Igino Giordani. Un eroe disarmato”, edito da Città Nuova nel 2021, lo stesso presidente Mattarella ne ricorda la biografia “ricca e complessa” e la sua “straordinaria intesa” con Chiara Lubich. Peraltro un legame speciale unirà Giordani anche al fratello di Chiara, Gino Lubich, che condivideva colla sorella i medesimi ideali, ma – tiene a precisare Tiziana Lubich – “lei diceva di agire in nome di Dio, e lui in nome dell’uomo”.
Nel 1923 nasce a Montella il cantante, attore e discografico Aurelio Fierro, che negli anni Settanta troviamo anche in veste di consigliere comunale a Napoli, per la Democrazia cristiana, con delega alle arti ed allo spettacolo. Di rilievo anche il suo profilo di studioso della cultura e delle tradizioni partenopee.
Anche Egidio Molinari vede la luce nel 1923. È tra i fondatori della Democrazia cristiana rivana, un partito popolare – di cui ancora nel 2012 il compianto Vittorio Agnini rivendicava i meriti - lontano dall’identificarsi in una mera “consorteria di persone”, in cui si guardava “prima al bene comune e poi a quello più ristretto territoriale o professionale”.
Nel 1963 Molinari diverrà sindaco della città e due anni dopo riceverà dal presidente Saragat l'onorificenza di cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Rieletto consigliere nelle elezioni del 5 marzo 1967, sarà quindi confermato sindaco, concludendo il suo mandato l’8 luglio del 1970.
Nel 1980 Molinari viene nominato dall'amministrazione comunale membro della commissione amministratrice dell’Amsea, incarico che si conclude nel 1985. Il 12 maggio del 1985 è nuovamente eletto consigliere comunale, rimanendo in carica fino alla successiva scadenza elettorale del 1990. Muore il 14 gennaio del 2007.
Al cav. Molinari, in considerazione delle sue benemerenze civiche, è stata recentemente intolata una sala presso la Biblioteca civica di Riva del Garda, istituzione che egli ha fortemente voluto e contribuito a fondare.
Ruggero Morghen*
Ruggero Morghen (1957) di Riva del Garda, laureato in sociologia all’Università di Trento E' pubblicista e bibliotecario. Da anni lavora presso la Biblioteca civica della sua città, dove si occupa in particolare di catalogazione ed acquisizione di nuovi documenti al Catalogo bibliografico trentino. Ha pubblicato varie opere di letteratura e satira – tra cui il Dizionario del Belpensante – e sue poesie sono apparse in forma antologica. Ha ottenuto riconoscimenti per i suoi lavori al Premio Tito Casini di Borgo San Lorenzo, al Federici di Rimini ed al Premio Giuseppe Sciacca de L’Aquila.