Alle prossime elezioni europee risulta evidente che, allo stato dell’arte, la possibilità di costruire una lista unitaria dell’area politica cattolica (democratica, liberale e cristiano sociale) sia impossibile. Da un lato, ci sono gli amici ex popolari del PD che sono ben orientati a sostenere il PSE di cui si è celebrato il congresso proprio in Italia.
Il gruppo di Tempi Nuovi, se non abbiamo equivocato, sembrerebbe diviso tra chi è nettamente schierato con il PDE sulle posizioni del francese Francois Bayrou, con altri silenti (Fioroni) o nettamente dalla parte del PPE, come l’On Ivo Tarolli. Con gli amici di Iniziativa Popolare siamo nettamente a sostegno del PPE, così come è pure schierata la DC di Cuffaro e Grassi.
Il voto abruzzese ha dimostrato che l’elettorato di centro, in una regione storicamente generosa per la DC, o si rifugia nell’astensionismo, che permane oltre il 50%, o tende a collocarsi su Forza Italia, allontanandosi sia dalla Lega che dal M5S.
Forza Italia è a sostegno del PPE,, grazie alle scelte fatte a suo tempo da Berlusconi grazie alla forte sollecitazione degli amici compianti, Sandro Fontana e don Gianni Baget Bozzo, rappresentando, a tutt’oggi, la componente italiana più forte e autorevole di quel partito europeo.
Resta da valutare se e quando il partito guidato dall’on. Taiani, sarà in grado di liberarsi dal condizionamento pressante di casa Berlusconi, per assumere a tutto tondo i caratteri di un partito retto secondo i principi fissati dall’art.49 della Costituzione, con una leadership contendibile (una testa un voto) e capace di assumere una reale assetto di centro, distinto e distante dalla destra nazionalista e sovranista guidata dalla Meloni e dalla Lega in caduta libera di Salvini.
Allo stato degli atti, dunque, la speranza di una nostra ricomposizione è una mera chimera e
alle europee si andrà divisi. Una divisione che, anziché facilitare, probabilmente, renderà ancor più ardua la ricomposizione successiva alle prossime elezioni politiche.
Come ha scritto nel suo bell’articolo la prof.ssa Campus su Il domani d’Italia, è stato molto utile e positivo quanto avvenuto al convegno di Roma organizzato dagli amici di Civiltà dell’amore con numerose associazioni e gruppi di area cattolica, nel quale è apparso che Piattaforma 24 potrebbe assumere la funzione di catalizzatore del progetto di ricomposizione per le elezioni di giugno.
Una funzione tanto più efficace, se sostenuta da iniziative della base, essenziali anche per le diverse scadenze elettorali comunali e provinciali. Attendiamo il documento conclusivo di quell’incontro.
Potevamo impegnarci tutti insieme alla raccolta delle firme per una lista unitaria dei DC e Popolari per le europee, ma, ahinoi, o non abbiamo avuto il coraggio o sono prevalse logiche dettate da mediocri calcoli e piccole ambizioni personali. Non si è fatto e, adesso, qualcuno ce lo ritroveremo candidato su liste di destra o di sinistra, ridotto al ruolo di gregario subalterno e di ininfluente altrui.
Ribadendo l’opzione a sostegno di candidati europei impegnati con i programmi e i valori del PPE, ci daremo appuntamento dopo il voto, con tutti i democratici cristiani e i popolari interessati a convergere su un programma e su alleanze compatibili con i nostri valori e, dunque, con una lista unitaria alle elezioni politiche nazionali.
Ettore Bonalberti