Mio padre Giovanni nacque a Paternò (Catania) il 16 giugno 1927 da Antonino Galloni e Luisa Bertazzoni.

Mio nonno Antonino era andato in Egitto, presso parenti - a nove anni quando morì il padre Giovanni - per studiare matematica e, a 18 anni lo ritroviamo attivista anarco socialista e consigliere al comune di Paternò; in seguito fu assunto al ministero delle finanze e inviato al nord dove conobbe la futura moglie.

Luisa Bertazzoni era figlia di un garibaldino che la portò giovanissima a fare il giro delle Alpi in bicicletta, cosa molto all' avanguardia per quei tempi: dopodiché si impegnò come ufficiale delle crocerossine durante la prima guerra mondiale.

Giovanni Galloni ha quindi vagabondato con la famiglia seguendo gli incarichi del padre (mio nonno omonimo) alto funzionario delle Finanze: Castrovillari, Paternò, Catania, Verona, Massa Carrara, Bologna.

All'università di Bologna mio padre arrivò nel 1943 a soli 16 anni e, dopo una precoce militanza nella Resistenza e la laurea nel 1947, conobbe la futura moglie, la professoressa Franca Magda Rabaglietti: quest' ultima era l'astro nascente della giurisprudenza bolognese; ma di scuola antiliberista entrò in conflitto con la Confindustria e la massoneria. 

Giovanni Galloni che già militava nella Democrazia Cristiana e nella FUCI fu incaricato di sostituirla alla cattedra di Agraria nella facoltà di giurisprudenza... invece accadde l'impensabile: i due si innamorarono per sposarsi nel 1952 e trasferirsi a Roma dove io nacqui un anno dopo (seguito dai miei fratelli Matteo del 1954 e Luigi del 1963).

All'inizio degli anni '50 mio padre aveva già un ruolo nella DC, simile a quello svolto durante la Resistenza nelle fogne di Bologna: tenere i collegamenti strategici tra i Partigiani cattolici e quelli socialisti e comunisti; è di quei primissimi anni la fondazione de La Base, la corrente di sinistra della DC.

Essa, in seguito, si divise tra sinistra politica (con cui mio padre rimase ma spesso su posizioni critiche) e sinistra sociale, di cui ricordo la figura di Carlo Donat Cattin, estimatore di mio padre e mio principale riferimento nel partito quando mi ci avvicinai alla fine degli anni '70.

Agli anni 50, e forse un po' anche prima, risale la stretta collaborazione tra Aldo Moro e Giovanni Galloni: un sodalizio culturale e politico che andava al di là delle posizioni delle altre correnti democristiane in cui Moro prevaleva per le impostazioni strategiche e mio padre per le difficili attuazioni.

Esse lo portarono a gestire i rapporti con il PCI, il sofferto ingresso (o, meglio, reingresso) dei Socialisti nei governi e la stagione di riforme sociali e di fenomeni economici che portarono l'Italia a divenire una potenza mediterranea sempre più scomoda alle potenze tradizionali.

Giovanni Galloni è stato professore ordinario di Diritto agrario presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. vicepresidente del Partito e due volte vicesegretario. Gli fu affidato l'incarico di ministro della Pubblica Istruzione. È stato direttore de Il Popolo e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Tutto s'interrompe con il rapimento di Moro (di cui potremmo trattare in un' altra occasione) e con il divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia del 1981: con esso si delinea l'alleanza tra ambienti massonici bancari e finanziario, Sinistra Politica della DC (con grande insoddisfazione di mio padre e non solo) e vertici del PCI: ciò porterà Martinazzoli a sciogliere la DC, mio padre ad abbandonare la politica vera e propria, socialisti e destra DC a buttarsi nell' alternativa berlusconiana.

Gli ultimi tempi della vita di mio padre lo hanno visto in posizioni sempre critiche verso la scelta berlusconiana (non ostante un estremo tentativo auspicato da alcuni di noi, estimatori di Bettino Craxi a trovare una scelta che salvasse il partito) ma sempre più lontano da quello che il Paese si è trovato a fare dopo le sciagurate scelte di svendita del patrimonio statale e di asservimento ad un'Unione Europea sempre più lontana dagli obiettivi e dai principi della Carta Costituzionale per cui tanto si erano battuti i fondatori della DC e il cattolicesimo democratico.

Antonino Galloni