Giorgio La Pira nacque il 9 gennaio 1904 a Pozzallo (Ragusa) da Gaetano La Pira e Angela Occhipinti, primogenito di sei figli.  Ottenuta la maturità classica si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Messina dove insegnava il Prof. Emilio Betti, docente che prese molto a cuore il giovane La Pira. Frequentò tale Facoltà per tre anni accademici fino al 1925 quando il Prof. Betti trasferitosi a Firenze invitò La Pira a raggiungerlo. A Firenze La Pira frequenta il 10 luglio si laurea con la votazione 110/110 e lode con diritto di pubblicazione.

Nel 1928  l’Università di Firenze gli conferì per l’anno 1929-1930 l’incarico dell’insegnamento della Storia del Diritto Greco-Romano.

Si impegnò nell’Azione Cattolica fiorentina e svolse la sua opera di apostolato nelle zone “difficili” dell’empolese. Nel 1934 conobbe mons. Giovan Battista Montini con il quale nacque una profonda amicizia che sarebbe durata fino alla morte.

Nel 1946 fu eletto Deputato alla Costituente e con con Moro, Dossetti, Basso, Calamandrei e Togliatti, furono formulati i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica affermando le libertà civili e religiose, il diritto al lavoro, il valore della persona umana. Determinante il suo contributo per l’elaborazione e l’approvazione dell’Art. 7, relativo ai rapporti tra Stato e Chiesa.

Nelle elezioni politiche del 1948 fu eletto alla Camera dei Deputati e nominato Sottosegretario di Stato al Lavoro nel Governo De Gasperi. In questo periodo il suo impegno politico si sviluppò in comunione di vita con gli amici Giuseppe Dossetti, Amintore Fanfani, Giuseppe Lazzati con i quali fondò la rivista “Cronache Sociali".

Nel 1951 La Pira, nonostante le sue perplessità, accettò di fare il Capolista per la Democrazia Cristiana nelle elezioni amministrative del 10 e 11 giugno. In seguito alla vittoria della coalizione quadripartita, La Pira il 5 di luglio venne eletto per la prima volta Sindaco di Firenze,

In piena “guerra fredda” nel 1952 indisse i Convegni per la Pace e la Civiltà Cristiana. Convegni che, nelle cinque edizioni, avrebbero visto la partecipazione ufficiale di molte nazioni, compresa la Santa Sede, e di intellettuali, cristiani e no, di altissimo livello.

Il 27 e 28 maggio 1956 si svolsero le elezioni amministrative. La lista DC, guidata ancora da La Pira, passò dal 36,24 al 39,29% dei voti. La Pira registrò un eccezionale successo personale passando dalle 19.192 preferenze del 1951 alle 33.907 preferenze di codeste elezioni.

Nel 1958 Giorgio La Pira si presentò come capolista per la DC alle elezioni politiche e venne eletto alla Camera dei Deputati.

Invitato in URSS, nel 1958 si recò a Mosca, accompagnato dal giornalista e amico Vittorio Citterich e parlò a rappresentanti del Soviet Supremo in difesa della distensione e del disarmo. Prima di iniziare il viaggio a Mosca si era reca a Fatima per chiedere la protezione della Madonna.

Nel 1960 fu di nuovo capolista per la DC alle elezioni amministrative di Firenze che si tennero il 6-7 novembre. Ottenne un grande successo personale. Il primo marzo 1961, dopo lunghe trattative tra i partiti, La Pira venne eletto Sindaco per la terza volta alla guida di una delle prime Giunte di centro-sinistra. Per la seconda volta lasciò il Parlamento per servire la città di Firenze.

La Pira promosse iniziative di grande valore politico, culturale e sociale. Proseguì la sua azione a favore della pace e della unità dei popoli, convocò in quegli anni il II, III e IV Colloquio Mediterraneo.

Organizzò delle conferenze in preparazione del grande evento del Concilio Ecumenico Vaticano II chiamando a parlare teologi di grande livello come J. Danielou, H. Férét, Y. Congar, E. Balducci. Conferenze che vedono la partecipazione di vere e proprie folle.

Il 22-23 Novembre 1964 si svolsero le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale. La Pira fu per la quarta volta capolista per la DC. Ottenne di nuovo una grande affermazione personale, ma il clima politico ormai deteriorato anche da lotte tra correnti dello stesso partito di maggioranza, lo costrinse a ritirare la propria candidatura a Sindaco.

Nel mese di Marzo 1965 lasciò definitivamente la carica di Sindaco di Firenze. Ma questo non gli impedì di farsi promotore di una soluzione politica della guerra del Viet Nam. In stretta collaborazione con Amintore Fanfani, Ministro degli Esteri, e con l’Ambasciatore di Polonia Wilmann, si recò a Londra dove alla Camera dei Comuni incontrò numerosi parlamentari laburisti con i quali venne concordato di tenere a Firenze un “Symposium Internazionale per la pace in Viet Nam”. 

Il Simposio si tenne in Aprile al Forte di Belvedere, a esso parteciparono parlamentari e personalità politiche inglesi, francesi, sovietiche, italiane e alcuni esponenti di organismi internazionali. Il Simposio si concluse con un appello firmato da La Pira e Lord Fenner Brockway e inviato ai Governi garanti degli Accordi di Ginevra sul Viet Nam del 1954 e alle parti coinvolte nel conflitto. All’appello rispose Ho Chi Minh, Presidente della Repubblica del Nord Viet Nam, indicando i punti indispensabili per ristabilire la pace.

Nel 1966 si interessò attivamente ai problemi di Firenze alluvionata. Aiutò la città attraverso i suoi rapporti internazionali.

Partecipò attivamente alla campagna per il referendum sul divorzio e seguì con crescente preoccupazione le scosse destabilizzanti delle trame nere e le prime avvertenze terroristiche delle BR.

Nel 1976 si impegnò fortemente nella battaglia contro l’aborto, affrontando il problema non solo dal punto di vista religioso, ma anche civile.

La situazione politica italiana era grave, contestazioni, scandali, terrorismo hanno messo in pericolo le stesse istituzioni democratiche. Il Segretario Nazionale della DC, Benigno Zaccagnini chiese, con un appello pressante, a La Pira di fare il Capolista a Firenze per le elezioni politiche. La Pira, nonostante i problemi di salute, accettò per continuare la politica del disarmo, dell’unità e della pace e per affermare il primato dei valori umani e cristiani in una società sempre più violenta e materialistica. Venne eletto alla Camera dei Deputati con moltissime preferenze e anche al Senato nel collegio di Montevarchi. Optò per la Camera dei Deputati.

Sabato 5 novembre 1977, a Firenze, a causa di un'improvvisa emorragia cerebrale, Giorgio La Pira tornò alla casa del Padre. Poco tempo prima aveva ricevuto una lettera autografa di Papa Paolo VI. Fu per lui l’ultima grande gioia. Il sigillo finale della Chiesa da lui profondamente amata.

La prima benedizione alla salma venne impartita dal cardinale Giovanni Benelli, Arcivescovo di Firenze. Nella notte, nella stessa camera, era stata celebrata la Santa Messa da Don Giuseppe Dossetti alla presenza dei familiari e degli amici più vicini.

Dal 6 al 7 novembre una processione interminabile di cittadini, amici, personalità di ogni credo religioso o politico giunti da ogni parte d’Italia e, qualcuno anche dall’estero, hanno reso commosso omaggio a La Pira che, ormai, tutti definivano come il “Sindaco Santo”.

Il Cardinale Giovanni Benelli celebrò le esequie ed esaltò l’aspetto religioso nella vita di Giorgio La Pira. La domenica 6 novembre Paolo VI lo ricordò durante l’Angelus in Piazza San Pietro.

Il 9 gennaio 1986, giorno anniversario della nascita di La Pira, il Cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo di Firenze, aprì nella Basilica di San Marco il Processo Diocesano per la causa di beatificazione.

Il 4 aprile 2005, nella Basilica della SS. Annunziata, il Cardinale Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze, dichiarò concluso il Processo Informativo Diocesano per la Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio.

La voluminosa documentazione raccolta nel corso del Processo venne trasmessa al Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano.  Il 5 novembre 2007, su richiesta della medesima Congregazione, la salma di La Pira venne traslata nella Basilica di San Marco.

Giorgio La Pira, uomo di pace e di dialogo - Il Punto Quotidiano

Il 5 luglio 2018 venne promulgato il Decreto di Venerabilità riguardante le virtù eroiche di Giorgio La Pira. Sarà beato, dopo il riconoscimento di un miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile.

 

Teofilo 

per gentile concessione della Fondazione Giorgio La Pira – Firenze