Fiorentino Sullo nasce a Paternopoli il 29 Marzo 1921.E’figlio di un maestro elementare e di una casalinga. Studente modello, a 13 anni viene iscritto al liceo classico ‘Pietro Colletta’, la scuola della buona borghesia fascista di Avellino. Sullo viene premiato con pagelle da Guinness, e tenuto d’occhio da un professore di religione, Ramiro Marcone, che diverrà Abate di Montevergine e fervido sostenitore di Sullo in politica. Compagno di banco di Sullo fu un altro allievo di eccezione, Giuseppe Santaniello, che diverrà presidente del Consiglio di Stato.

Dopo il liceo lo studente ammirato dall’abate Marcone non deluderà: conseguirà due lauree, una in lettere classiche, l’altra in giurisprudenza. Diverrà professore di liceo, ma per un brevissimo periodo. La sua occupazione presto diverrà il servizio alle istituzioni. Nella piccola Avellino del ventennio gli antifascisti erano ben noti: tra questi spiccava lo stesso professor Marcone, e un  avvocato che intratteneva il giovane Sullo in lunghe passeggiate per il Corso: era Guido Dorso, padre del meridionalismo italiano e allora militante del partito d’Azione.

Sullo fu tentato dal partito d’Azione, ma un giorno fu chiamato dal Vescovo di Avellino che gli chiese di iscriversi alla Dc. Lui pose una condizione: di guidarla lui, e così fu ininterrottamente dal 1943 agli anni settanta.

Sullo girò in bicicletta per i Comuni irpini accoccolati sulle montagne, organizzò una rete che gli fruttò nel 1946 una imprevista elezione all’assemblea Costituente, unico candidato della Dc schierato per la Repubblica nella campagna referendaria.

Sullo diverrà il più giovane deputato e dunque il segretario dell’assemblea Costituente: tuttora detiene il record del parlamentare più giovane, avendo firmato la candidatura il 18 marzo del 1946, ossia undici giorni prima di compiere i 25 anni.

Inizia così una irresistibile ascesa al vertice delle istituzioni: sottosegretario, sei volte ministro, capogruppo della Dc, direttore della Discussione, deputato ininterrottamente dal 1946 al 1976 e di nuovo dal 1979 al 1987. Conclude la carriera da consigliere di Stato e presidente della Corte di Giustizia amministrativa della Sicilia. 

Fu essenzialmente un uomo di governo o, l’uomo delle riforme mancate del centrosinistra: sua la riforma urbanistica ancor oggi considerata all’avanguardia è mai approvata per la ostilità della piccola proprietà terriera spaventata dal concetto di ‘diritto di superficie’ in luogo della speculazione sui terreni.

Si deve a Sullo la riforma degli esami di maturità scolastica, e un tentativo di riforma universitaria boicottato dai baroni universitari della Dc, irritati dalla introduzione della incompatibilità tra esercizio dell’insegnamento e mandato parlamentare.

Sullo intuì la crisi della Democrazia Cristiana, osteggiò la decisione di Fanfani di combattere la crociata contro il divorzio, e proprio su questo tema abbandonò clamorosamente la Democrazia Cristiana nel 1974. Sullo è stato il solo leader ad aver lasciato la Dc, nella quale sarebbe ritornato nel 1983.

Si è spento a Salerno il 2 luglio 2000, a 79 anni. Seguì il funerale in forma privata. Quasi venti anni dopo, con l’intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Avellino si é inchinata alla memoria del più illustre dei suoi cittadini.

Gianfranco Rotondi