IL POPOLO

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Nel comunicato dell’assemblea estiva dell’Episcopato Austriaco si legge un forte attacco alla comunità europea, accusata di essere “troppo indecisa e priva di empatia di fronte alla questione globale dei rifugiati”. I presuli hanno sottolineato che “dal 2014 almeno 20.000 persone sono morte nel Mediterraneo mentre fuggivano”. Poi hanno messo in guardia: “esiste il pericolo molto concreto che i centri di accoglienza previsti alle frontiere esterne dell’UE non soddisfino i requisiti dei diritti umani”. Come ha ricordato il Papa nel recente messaggio per la giornata del migrante e del rifugiato, i vescovi austriaci hanno ribadito che “è fondamentale l’impegno della comunità internazionale nella lotta alle cause della fuga”.
La nostra grande famiglia si stringe con sentimenti di vicinanza e affetto attorno a Papa Francesco che proprio in queste ore è sottoposto a intervento chirurgico presso il Policlinico Gemelli in Roma. Uniti ad amici e conoscenti innalziamo le nostre preghiere al Signore per la sua pronta guarigione, e invitiamo tutti gli uomini e le donne di buona volontà di tutto il mondo a intercedere presso l'Altissimo, affinché il Papa possa continuare il suo ministero pastorale nella Chiesa.
Il 3 giugno sono trascorsi 60 anni dalla santa morte di Papa Giovanni XXIII in Vaticano. È il giorno del suo natale in paradiso. Il suo pontificato è stato lungo poco meno di un lustro; tornò alla casa del Padre alle ore 19:49 del 3 giugno 1963, mentre in Piazza san Pietro il Cardinale Vicario di Roma concludeva la Santa Messa. Fu canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014 assieme a Giovanni Paolo II. A dichiararlo beato era stato proprio Papa Wojtyla, il 3 settembre 2000.
Il direttore della Sala Stampa vaticana, alle domande dei giornalisti, ha confermato che Papa Francesco ha incaricato il presidente della Conferenza episcopale italiana di intraprendere una missione volta ad "avviare cammini di pace" in Ucraina. “Il compito di guidare una missione, d'intesa con la Segreteria di Stato, per contribuire ad alleviare le tensioni del conflitto in Ucraina, con l'auspicio, mai rinunciato dal Santo Padre, che questo possa mettere in moto percorsi di pace”."Il calendario di detta missione, così come le sue modalità, sono attualmente allo studio". Sarebbe questa la missione segreta a cui ha fatto riferimento papa Francesco al ritorno dal suo viaggio in Ungheria
Per 40 minuti il Papa e il presidente dell'Ucraina hanno tenuto uno storico incontro, forse il primo di tanti che renderanno possibile la pace. Zelenskij, vestito del suo noto equipaggiamento militare, è arrivato in Vaticano pochi minuti dopo le quattro del pomeriggio, accolto con gli onori di Stato dal Reggente della Casa Pontificia, Leonardo Sapienza, e dalla Guardia Svizzera. Tra gli ospiti non c'era il segretario di Stato, Pietro Parolin, inviato pontificio al santuario di Fatima, altro segno che l'incontro, voluto da Zelenski, era stato chiesto con pochissimo preavviso.
Giovanni Paolo è senza dubbio il Papa che ha scritto di più a proposito delle donne. Anche se, prima di lui, altri Vescovi di Roma hanno progressivamente incorporato nei loro discorsi il ruolo della donna. Lo stesso Giovanni Paolo II esprime questo excursus storico all'inizio della sua Lettera apostolica, Mulieris dignitatem. Questo interesse per l'argomento non deve stupire: se la Chiesa dopo il Concilio Vaticano II voleva essere fedele a se stessa, era essenziale che fosse consapevole delle rivendicazioni e delle preoccupazioni delle donne, non più nell'ambito extra Ecclesiam, ma intra Ecclesiam.
Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente della Prefettura della Casa Pontificia vaticana, nel 1983 ha generato nuove tensioni questa settimana in Vaticano, che si è schierato a difesa di Giovanni Paolo II dopo l'apparizione di una presunta registrazione in cui è stato accusato senza prove di sfruttamento di minori, un'insinuazione che L'Osservatore Romano definisce "infame".
Un'enciclica di Papa Giovanni XXIII che ha sostenuto la pace, l'amore e la fratellanza tra i popoli nel mezzo della Guerra Fredda. Pacem in terris afferma un fondamento per quella pace, l'ordine stabilito da Dio, un fondamento che permette di sfuggire ai pregiudizi di ogni epoca e di sostenersi all'orizzonte dell'infinito.
Giovedì 23 febbraio 2023 il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano, i partecipanti all’Assemblea Plenaria della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea rivolgendo loro un appassionato e impegnativo discorso e invitando la COMECE a tenere lo sguardo alto sull’orizzonte, sui valori ispiratori del progetto-Europa. Nel suo intervento si è soffermato su due punti focali, che corrispondono ai due grandi “sogni” dei padri fondatori dell’Europa: il sogno dell’unità e il sogno della pace. Queste le parole di Papa Francesco.
Dieci anni fa, la sera del 13 marzo 2013, i Padri Cardinali, adunati nella Cappella Sistina, hanno eletto Vescovo di Roma, e di conseguenza 266.mo Successore dell’Apostolo Pietro, il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, di 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. Probabilmente molti si aspettavano un altro nome. La sua elezione è stata una sorpresa: infatti nel momento del conclave si parlava di possibili candidati papi e si facevano alcuni nomi; ma Bergoglio non compariva nella lista. Fu il primo gesuita, il primo latinoamericano, il primo Papa che non ha partecipato al Concilio.